Gazzetta di Reggio

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File agli impianti e piste piene: con la neve Cerreto Laghi vive

Nicolò Valli

	Il primo giorni di apertura degli impianti a Cerreto Laghi
Il primo giorni di apertura degli impianti a Cerreto Laghi

Ventasso: buona la prima per il ritorno sugli scii dopo settimane d’attesa Avventori da Liguria, Toscana e qualche reggiano per il via alla stagione

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Ventasso «Finalmente». Devono averlo pensato un po’ tutti, su in montagna: la neve è arrivata e soprattutto il calo delle temperature ha convinto a inaugurare, oltre un mese dopo la tradizionale data prevista solitamente a dicembre, la stagione invernale di sci al Cerreto Laghi. Come era facilmente intuibile, è stato un successo: sin dal mattino sono stati infatti numerosi gli appassionati che sono arrivati con la propria macchina sfidando il freddo – il termometro, alle 11 del mattino segnava -7° – e la ripidità delle strade per godersi un sabato sulle innevate piste dell’Appennino Reggiano. E oggi, considerato il giorno di domenica, i numeri sono destinati ad aumentare.

Dalle 8.30 sino alle 16 (orario di chiusura) è un via vai di gente che sale sulle seggiovie e che scende dai diversi lati della montagna, sfruttando le varie piste. I 35 euro di skipass non spaventano gli sciatori di tutte le età, che si riversano in massa sul Ventasso.

«Abitiamo a Castellarano, ma abbiamo un appartamento fisso su al Cerreto – racconta Gianluca Barozzi – C’è troppa gente oggi e dunque torneremo più avanti, ma ci voleva la neve. La settimana passata qui c’era il deserto». Chi invece non ha perso tempo a “danzare” lungo le discese del Monte Nuda è Alessandro Pontremoli, che è anche presidente di Confcommercio di Sarzana. «Ci voleva veramente – dichiara con soddisfazione – ho percorso tanti chilometri e le partenza è stata ottima». C’è chi è venuto solo, come semplice diletto ed allenamento, ma molti sono gli amatori che hanno scelto la famiglia per una giornata differente. «Veniamo spesso qui – affermano in coro mamma Adriana Gallo e papà Jacopo D’Ascanio della Spezia – nostro figlio ha 7 anni e vuole imparare a maneggiare gli sci. Mangeremo qualcosa in uno dei locali per il pranzo, per poi avviarci verso casa nel primo pomeriggio».

Ci sono cittadini emiliani, ma ancora di più sono i toscani e i liguri, che da un punto di vista logistico impiegano meno tempo ad arrivare rispetto a chi parte da sotto l’arco di Calatrava. Incontriamo un residente di Aulla, ma qualcuno della nostra provincia c’è. «Provengo da Casina – sono le parole di Gregorio Tiziano, sciatore più esperto rispetto alla media – La neve è compatta e dunque si può “danzare” bene. Sul Ventasso si comincia a muovere tutto l’indotto, basti pensare che nel prossimo weekend ci saranno le gare dei ragazzi». Per Sara Baldini, da Pontremoli, quella di ieri era la prima volta con scarponi e sci- «È il mio debutto – dice sorridendo – amo la neve ed ho voglia di imparare questo sport».

La sicurezza è garantito dalla presenza di Alessio Casabianca, capo coordinatore di Polizia: «Ritorniamo qui dopo il 2016. Dipendiamo dal distretto di Moena che poi ci distacca nelle varie strutture. Il mio compito è quello fare vigilanza e garantire, in caso di necessità, le manovre di primo soccorso. La riapertura? C’era bisogno e voglia di ricominciare».

Come ogni festa che si rispetti, perché per chi risiede in Montagna o anche per chi vede nello sci il passatempo preferito, quella di questo week end è veramente una festa di comunità, non tutto può andare per il verso giusto: c’è chi fa notare la poca comodità dei parcheggi, per qualcuno anche troppo pochi rispetto al bisogno, e chi invece sostiene che una modernizzazione del rifugio la Piella, a oltre 1.600 metri, sia necessaria, anche per un maggior impatto visivo.

I negozi dedicati («100 euro per un kit completo» ci dicono) non mancano e nemmeno gli acquirenti: ritorniamo a valle infreddoliti, ma consapevoli che il meglio, qui sul Cerreto, debba ancora venire. l