Il caso Giunta approda in parlamento: è in arrivo un’interrogazione
A presentarla il deputato di FdI Gianluca Vinci: «Va fatta chiarezza». L’ex primario Zanni: «Se fossi in Pedrazzoli mi dimetterei da consigliere»
Reggio Emilia Il “caso Giunta” approda in Parlamento. Il deputato reggiano di FdI Gianluca Vinci presenterà infatti una interrogazione parlamentare «per verificare la vicenda». «In base alle sollecitazioni che mi stanno arrivano numerose e puntuali – precisa Vinci – penso che sia assolutamente necessario fare chiarezza».
Intanto, insieme alle voci dei tanti pazienti che esprimono sui social ma anche attraverso telefonate e mail il loro disappunto per la mancata promozione del dottor Alessandro Giunta a primario di Chirurgia oncologica, sono numerosi i medici che non sono per niente rassegnati al fatto che il Santa Maria possa perdere una professionalità di tale valore.
Dopo l’appello del dottor Claudio Pedrazzoli, e mentre altre categorie di medici nonché pazienti di Giunta insieme ai loro familiari cercano di coordinarsi e fare fronte comune perché Giunta non se ne vada, arrivano gli strali di Corrado Zanni, ex primario di Chirurgia al “Magati” di Scandiano. Parla di «accanimento» nei confronti di Giunta e, venendo al concorso, insiste sulla «discrezionalità lasciata dalla proporzione del 30 per cento (relativo a titoli di carriera, casistica operatoria, pubblicazioni, ndr.) rispetto al 70 per cento legato al colloquio che puoi utilizzare benissimo a tuo favore». «Il direttore sanitario dell’Ausl Nicoletta Natalini – afferma – come membro della commissione dovrebbe a mio parere dimettersi alla luce di quanto è accaduto». Altrettanto netta la risposta di Natalini raggiunta, telefonicamente, nel bel mezzo di un altro concorso: «Mi rimetto a quanto affermato a questo proposito dalla direttrice generale Cristina Marchesi». Che aveva dichiarato: «Le regole sono queste e la commissione in ogni concorso è sovrana. La commissione di valutazione si è riunita secondo i criteri previsti dalle legge, va da sé che si è svolto tutto in maniera trasparente».
E sempre sull’esito del concorso interviene un altro ex chirurgo del Santa Maria, Attilio Pagliani: «Purtroppo gli esami vanno così... Stare in sala operatoria vuol dire sacrifici, rinunce, molto studio, molta dedizione. Meglio andare ai convegni, magari pubblicando su riviste internazionali... il tavolo operatorio è molto scomodo».
Tornando al tema della lettera firmata da tutti i primari del Santa Maria a favore di Giunta, ma anche alla vicinanza espressa ancora prima da colleghi e associazioni, «mi meraviglio – afferma Zanni – che la direttrice generale dell’Ausl Cristina Marchesi dica che non si tratti di un’alzata di scudi ma semplicemente di un attestato di solidarietà a un collega. Cosa si aspetta, un presidio davanti all’ospedale? Una raccolta di firme?».
Detto questo, l’ex primario Corrado Zanni non risparmia i suoi consigli al dottor Giunta: «Spero con tutto il cuore che Giunta rimanga, da un lato per non spianare la strada a chi arriverà e dall’altro perché al di là del risultato del concorso potrebbe anche negoziare qualcosa». Quanto al campano Massimiliano Fabozzi, vincitore del concorso e quindi nuovo primario di Chirurgia oncologica del Santa Maria, «voglio proprio vedere come sarà accolto a dispetto dei santi e un rapporto già minato da contrapposizioni alla base». Pensa anche ad altri interlocutori Corrado Zanni: «L’amministrazione comunale e quella provinciale hanno in questa vicenda il loro peso».
E non si sottrae dal dare un consiglio a Claudio Pedrazzoli, ex primario di Chirurgia al Santa Maria Nuova e oggi consigliere comunale del Pd: «Non dico che dovrebbe, ma credo che avrebbe tutti i motivi per dimettersi da consigliere comunale. Considerando anche tutti i voti che ha portato al Pd».
Tra gli ex colleghi di Giunta pronti a spendere parole di incoraggiamento per Giunta, c’è anche Fabrizio Aguzzoli, ora consigliere comunale di Coalizione Civica. «Dico solo – ricorda Aguzzoli – che in due anni ha fatto quattro giorni di ferie lavorando dal lunedì alla domenica. Alessandro è una risorsa per l’ospedale e per la città sia dal punto di vista professionale che etico. Non ha mai mercificato la sua professione. Il Santa Maria e i reggiani non possono perderlo».l