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Studente rapinato e filmato appena sceso dall’autobus, arrestati quattro ragazzi

Ambra Prati
Studente rapinato e filmato appena sceso dall’autobus, arrestati quattro ragazzi

Il 19enne è stato accerchiato e minacciato con coltello da quattro coetanei. Subito arrestati in flagranza due 19enni, un 21enne e una 17enne

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Reggio Emilia Lo hanno visto sull’autobus da solo e, quando è sceso, lo hanno seguito, accerchiato e costretto – sotto la minaccia di un coltello lungo trenta centimetri – a consegnare il portafoglio. Lo studente di 19 anni, sconvolto, ha subito allertato le forze dell’ordine e ha fornito importanti particolari, consentendo alla polizia di Stato di arrestare in flagranza la banda di giovanissimi. Arrestati, per il reato di rapina aggravata, quattro giovani: tre maschi, due di 19 anni e uno di 21 anni (traditi dagli abiti griffati e dal fatto che uno indossava una vistosa parrucca viola) e una ragazza di 17 anni, l’unica minorenne (che ha filmato la rapina con il cellulare ma non ha avuto il tempo di postarla sui social).

Quello che è considerato il “leader” dei baby criminali, Youssef Idrissi, 21 anni, cittadino italiano residente in città, deve rispondere anche di porto abusivo d’arma (il coltello) ed è stato segnalato alla prefettura di Reggio perché aveva addosso una modica quantità di hascisc.

I fatti risalgono a domenica pomeriggio e sono accaduti in via Tassoni a Canali, la zona bene della città. Lo studente 19enne, residente a Scandiano, proveniva da Albinea e doveva recarsi con i mezzi pubblici al Foscato; zaino in spalla, ha fatto il viaggio in autobus scendendo alla fermata di via Tassoni alle 15.30. Dopo di lui sono scesi i quattro coetanei, che lui non conosceva affatto. Solo quando i quattro lo hanno accerchiato e uno di loro ha tirato fuori un coltello (con l’impugnatura avvolta da nastro nero), intimandogli «questa è una rapina, dacci il portafoglio», il malcapitato ha ubbidito. Vedendo che i banditi guardavano all’interno del portafoglio prendendo 75 euro in contanti, il 19enne ha chiesto: «Almeno ridatemi i documenti», richiesta concessa dalla banda che si è allontanata a piedi. È a questo punto che il 19enne, sotto choc, ha allertato il 113, riferendo di aver appena subito una rapina.

Agli agenti delle Volanti subito arrivati sul posto, lo studente, sebbene spaventato, si è dimostrato molto lucido, fornendo una serie di dettagli che si sono rivelati preziosi: uno dei banditi indossava una parrucca, la ragazza aveva filmato l’accaduto con un iPhone e tutti indossava vestiti costosi, di noti marchi sportivi e non.

Una descrizione molto precisa, che è stata diramata a tutte le auto in servizio; e dieci minuti dopo una pattuglia ha individuato dei giovani, che corrispondevano all’identikit, fermi alla fermata Seta successiva.

Gli agenti hanno capito subito di aver fatto centro. I quattro sono stati fermati e identificati e le prove a loro carico non sono mancate: il 21enne, notissimo per il suo curriculum criminale iniziato da giovanissimo, aveva in tasca il coltello e un cacciavite, entrambi sequestrati; il secondo non si era nemmeno tolto l’inconfondibile parrucca viola; il terzo aveva riposto la felpa, alquanto riconoscibile, nello zaino, nel tentativo ingenuo di non dare nell’occhio. Alla ragazzina è stato sequestrato il cellulare con il quale aveva filmato la scena, senza dubbio con l’intento di vantarsene. «Non si tratta di una baby gang – ha detto il capo di Gabinetto Federica De Simone –. A parte il 21enne “leader”, gli altri sono incensurati: questo dà la misura dell’ascendente che aveva sui coetanei, che non erano in uno stato di bisogno». l