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Tutor e velox lungo la via Emilia per regolare il caos di 19mila auto

Luciano Salsi
Tutor e velox lungo la via Emilia per regolare il caos di 19mila auto

Approvate in consiglio le tre mozioni di Alleanza Civica e Coalizione Civica. Previsto anche l’arrivo di un semaforo. I fondi Pnrr per realizzare gli interventi

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Reggio Emilia L’unanimità non è sinonimo di fattibilità, ma agli abitanti di Cella, Cadè e Gaida tutti i 27 o 28 consiglieri comunali presenti due giorni fa nella sala del Tricolore hanno prestato ascolto approvando le tre mozioni che contenevano la richiesta di mettere in sicurezza la via Emilia che attraversa le tre frazioni, paralizzata e asfissiata dal traffico di 19mila veicoli stimati al giorno e insanguinata da troppi incidenti, anche mortali.

È un passo avanti verso una migliore vivibilità per una popolazione che ha in media un reddito relativamente basso, ma un’età altrettanto contenuta e può contare sulle potenzialità di tanti giovani. Le mozioni erano firmate da Filippo Ferrarini di Alleanza civica, che le aveva promosse, e da Fabrizio Aguzzoli e Dario De Lucia di Coalizione civica, che le hanno supportate.

«All’inizio di novembre – riferisce Ferrarini – avevo visitato le tre frazioni insieme a Matteo Iori, presidente del consiglio comunale. Dall’incontro con gli abitanti erano emersi grossi problemi. L’associazione Mattone su Mattone, che li rappresenta, ha poi fatto una manifestazione davanti al Municipio. Noi abbiamo sempre interloquito con loro. In dicembre ci siamo incontrati con i capigruppo di Coalizione civica, Lega e Pd, dai quali abbiamo avuto l’assicurazione che avrebbero approvato le mozioni».

Durante la seduta di lunedì Carlotta Bonvicini, assessore alla Mobilità e all’Ambiente, ha risposto dichiarando l’impegno dell’amministrazione comunale a darvi attuazione nei limiti della disponibilità finanziaria, per ora limitata ai due milioni e 400mila mila euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si faranno lavori stradali e il controllo elettronico della velocità e si sistemeranno le fermate degli autobus, nell’attesa di aumentarne le corse e montare un semaforo. È parzialmente soddisfatta l’associazione Mattone su Mattone, che aveva concordato il contenuto delle mozioni con i consiglieri proponenti. La prima mozione, la numero 6 nell’ordine del giorno del consiglio comunale di lunedì, riguarda l’installazione di autovelox non solo fra Cella e Cadè, ma anche tra questa frazione e Gaida.

«Sulla via Emilia – vi si legge – si ha una stima giornaliera di transito di circa 19mila veicoli. C’è un serio problema di regolazione del traffico, e non pochi sono gli incidenti, anche mortali che spesso si verificano, con l’aggravante di una mancanza di sicurezza per i pedoni e i ciclisti. Spesso le auto sfrecciano a forte velocità, specie nelle ore notturne».

Lo scorso 3 dicembre, dopo l’incontro con gli assessori Nicola Tria e Bonvicini, il Comune aveva comunicato l’intenzione di installare un tutor per controllare il rispetto del limite di 70 chilometri orari tra il ristorante La Mulata, alla fine dell'abitato di Cella, e l’inizio di quello di Cadè. Nella mozione si chiede di estendere il controllo anche fra Cadè e Gaida, dove il limite è di 50 chilometri. Nella risposta l'assessora parla solo del tutor da installare nel primo tratto entro la fine di quest’anno, precisando che è stato necessario proporre all’Anas di spostare i cartelli che segnalano l’inizio dei centri abitati. Sottolinea, invece, le altre opere di regolazione e mitigazione del traffico simili a quelle realizzate a Pieve Modolena (dossi, spartitraffico, percorsi e attraversamenti ciclabili e pedonali, illuminazione stradale), che saranno fatte con i fondi del Pnrr.

Con la mozione numero 7 si chiede l’installazione di un semaforo veicolare e pedonale a Cella all’incrocio tra la via Emilia e le vie Cella all’Oldo e Bassetta, dove si creano frequenti intoppi della circolazione. Carlotta Bonvicini non ha promesso che la richiesta sia esaudita in breve tempo. «La sottoporremo – ha detto – alla valutazione dei tecnici. Non esistono particolari problemi, ma dobbiamo vedere se è possibile inserire l’opera fra quelle finanziate con il Pnrr o se occorrerà un finanziamento successivo».

La mozione numero 8 si riferisce al trasporto pubblico effettuato da Seta sull’intero tratto reggiamo della via Emilia, fra Rubiera e Sant'Ilario d'Enza. Vi si chiedono la messa in sicurezza delle fermate e l’aumento della frequenza delle corse degli autobus.

«Le fermate – spiegano i consiglieri proponenti – sono prive di pensilina e di piazzole adeguate, lasciando i cittadini in attesa in ristretti metri quadrati di erba risicati all’asfalto della strada, esposti alle intemperie e, peggio, al rischio di essere investiti. Inoltre la frequenza degli autobus è di trenta minuti, due corse ogni ora, una soltanto d’estate. Fino a quindici anni fa circa il capolinea della linea 2 era a Cella, e la frequenza era di quindici minuti. Poi il capolinea è stato spostato a Pieve Cardano, lasciando alle frazioni di Cella Cadè e Gaida la possibilità di usufruire solo dei viaggi degli autobus che passano ogni trenta minuti. Benché il biglietto fino a Gaida sia considerato urbano, la numerazione della linea, storicamente 2, è cambiata e oggi da Pieve in avanti diventa linea 8. La tratta serve anche i lavoratori delle aziende di Corte Tegge, uno dei più importanti poli industriali della provincia».

L’assessora ha dichiarato che la sistemazione delle fermate (nel tratto in questione ce ne sono 17 in una direzione e 17 nell'altra) rientra negli interventi del Pnrr. «Il trasporto pubblico locale – ha ammesso – versa in condizioni molto difficili, ma rientra nelle responsabilità del governo, dal quale ci auguriamo un sostegno. Il nostro comune ha ricevuto dal ministero 800mila euro come finanziamento spettante alle città con più di centomila abitanti. Ne abbiamo messo una parte a disposizione di tutta la provincia per uno studio di fattibilità relativo all’intero bacino dell'area vasta. Avvieremo un'interlocuzione con l’Agenzia della mobilità. Sarà un’occasione di confronto fra tutti i soggetti che si occupano del trasporto pubblico». l