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Un premio all’azienda Crisden dove lavoro fa rima con donna

Serena Arbizzi
Un premio all’azienda Crisden dove lavoro fa rima con donna

I Lions di Scandiano consegnano il riconoscimento “Melvin Jones” all’azienda nel cuore pulsante di Mancasale: su 90 dipendenti, 85 sono donne

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Reggio Emilia «La maternità? Da noi è la benvenuta. Ogni donna dovrebbe mettere al mondo almeno due figli». Parola dell’ingegner Denis Bedeschi, titolare e fondatore di Crisden, azienda nel cuore pulsante di Mancasale dove sui 90 dipendenti, 85 sono donne. Una rivoluzione che parla al femminile, quella di quest’impresa, da decenni fucina di idee e supporto ai vari uffici stile dei marchi di moda sia nel mondo degli accessori legati all’abbigliamento, sia nel campo della pelletteria, com’è facile notare osservando le griffe di richiamo internazionale che occhieggiano sui tavoli da lavoro e nei bozzetti.

Ieri mattina, alla sede di via Raffaello, la famiglia Bedeschi e i – o meglio le dipendenti – si sono riunite per ricevere il riconoscimento “Melvin Jones” dal Lions Club di Scandiano, per un’occasione alla quale hanno partecipato la prefetta Iolanda Rolli e la presidente di Unindustria, Roberta Anceschi.

«Se una donna rimane incinta, qui c’è compartecipazione all’evento: c’è collaborazione in modo che il lavoro sia organizzato, insieme, per tutelare ogni situazione – prosegue l’ingegner Bedeschi –. In quest’azienda esiste una forte identità: dico con grande convinzione che esiste un’anima Crisden e qui c’è un cuore nel prenderci cura dei e delle nostre dipendenti. Non è questione di quote rosa: io mi arrabbierei, se fossi una donna, nel sentir usare questa definizione… La donna deve perseguire gli obiettivi per merito: è giusto che li pretenda perché ha tutte le caratteristiche necessarie per giocarsela ad armi pari con gli uomini. Non è questione di quote. E lo dimostra la nostra realtà, dove le donne si esprimono in più campi. Non sono soltanto presenti alla manifattura, bensì nell’ufficio commerciale, contabile e come consulenti esterni. Inizialmente avevamo pensato di creare un asilo: perché non farlo se ci sono dipendenti che hanno figli coetanei? Poi, però, ci siamo scontrati con la burocrazia. A questo riguardo – continua Bedeschi – si spera che gli approcci diventino più veloci, in grado di favorire iniziative come queste. Comunque sia, ripeto, la maternità qui è benvenuta. Certe frasi rivolte alle donne che lasciano intendere che devono tenere il lavoro o portare avanti la famiglia le mettono di fronte a una scelta che mozza una parte della vita. Le aziende devono entrare in quest’ottica di aiuto, ma anche il sistema pubblico deve supportare la famiglia».

Crisden, inoltre, ha saputo riportare il fatturato ai livelli precedenti alla pandemia: «Siamo tornati ai 13 milioni di euro di prima del Covid – conferma Bedeschi –. Durante la fase più acuta della pandemia eravamo scesi a 7 milioni. Avevamo ordini in casa, ma non potevamo lavorare. Quando abbiamo registrato questo calo di fatturato, grazie anche agli aiuti ricevuti da parte delle istituzioni, non abbiamo mai chiuso in perdita e non abbiamo penalizzato più di tanto le famiglie. Alla base di tutto c’è la capacità di interagire con il mercato: noi forniamo anche idee, frutto di ricerca. Proponiamo un concetto. Se fossimo rimasti al nostro prodotto iniziale, le cinture, ora saremmo in 10, forse, e non in 90. Negli anni abbiamo saputo invece, sviluppare tipologie di prodotto nuove con problemi diversi. Le ragazze sono cresciute imparando a rapportarsi con queste sfide. E da noi il concetto di creatività è declinato in più modi. Abbiamo scoperto, ad esempio, il modo degli oggetti per la casa cui non avremmo mai pensato. Ed è un concetto che bisogna instillare anche nei bimbi piccoli, quello della creatività: saranno gli uomini di domani».

Angelo Santoro, presidente dei Lions di Scandiano, puntualizza, nell’elogiare la realtà aziendale, che il «problema delle donne esiste e il disagio giovanile nel mondo del lavoro riguarda molto di più le donne». Il premio Melvin Jones è stato tributato a Bedeschi, perché il regolamento impedisce di tributarlo in modo collettivo.

La presidente di Unindustria, Roberta Anceschi, pone l’accento sul «grandissimo valore e grande dovere di mantenere vivo il saper fare. Questo nessuno ce lo potrà togliere. Vedo visi molto propositivi e soddisfatti di quello che stanno facendo, qui: un grande contributo al made in Italy».

Nel corso della mattinata sono stati tributati riconoscimenti anche a Paolo Golfieri e Nicoletta Magnani, lavoratori prossimi alla pensione.

Così come è stato reso omaggio all’azienda dalla console maestra del lavoro Enrica Ghirri.

Francesca Mancin ha spiegato, per conto dell’impresa, l’importante rapporto con il mondo della scuola: «Da 18 anni Crisden collabora con gli istituti superiori reggiani e ha ospitato in tutto 200 studenti, di cui 4 attualmente in stage. Crisden è una succursale scolastica per la propria libertà di espressione». l

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