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Il maresciallo della Finanza lascia l’incarico per la musica

Il maresciallo della Finanza lascia l’incarico per la musica

Per vent’anni ha lavorato in procura, le hit di Tiziano Bacarani stanno riscuotendo successo on line

29 gennaio 2023
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di Elisa Pederzoli

Scandiano Nel mondo, il 2022 è stato definito l’anno del fenomeno great resignation, le grandi dimissioni dal posto fisso. Effetto della pandemia e dell’affermarsi di nuove priorità, che puntano sempre più a un nuovo equilibrio tra lavoro e vita privata. Forse è solo una coincidenza, ma per Tiziano Bacarani, classe 1965, scandianese maresciallo della guardia di finanza, il 2022 coincide con la decisione di congedarsi dalle Fiamme gialle e lasciare il ruolo di primo piano negli uffici della procura di Reggio Emilia per dedicarsi al suo primo, vero grande amore: la musica.

«Mi ero stancato, mi sentivo ingabbiato. Ho sempre dovuto tenere la musica ai margini, invece mi sono detto: voglio provare. E se non lo faccio ora, non lo faccio mai più» confida.

Quello della carriera da cantautore per “Tiziano Bak Bacarani” – questo il nome ufficiale del suo progetto – però, non è un colpo di testa improvviso. «È stata una scelta ponderata, fatta col cuore, ma anche con la testa» assicura. Che si fonda su una prima cruciale decisione: «Quella, nel 2017, di fare il concorso da avvocato. Ora, dopo il congedo nel dicembre scorso, collaboro con un studio legale di Carpi che tra poco aprirà una sede a Scandiano. Io fornisco consulenze in materia fiscale e tributaria» spiega. Ma ora, quello che prima era un hobby, ovvero cantare, diventa l’attività prevalente, mentre la materia legale l’hobby. E i primi riscontri sono di indubbia soddisfazione: Hola, il brano che sancisce la sua nuova vita e che dà il nome anche all’album, pubblicato sulle piattaforme digitali, tra cui Spotify da ottobre, vanta già oltre 230mila ascolti; il brano “Nessuno” pubblicato su Spotify a dicembre è già a quota 72mila e Katmandu pubblicato appena il 27 gennaio scorso, è già oltre le 4mila.

Ma da dove parte tutto? «Sono entrato in Finanza in seguito al servizio militare. Dopo avrei dovuto tornare a casa, ma quando ho visto che avevo uno stipendio di un milione e centomila di vecchie lire, quando i mie coetanei portavano a casa 500-600mila lire, mi sono detto: aspetta un attimo...». Dal 2004, ha lavorato negli uffici della procura di Reggio Emilia. Fino, appunto, alla fine del 2022.

Ma la musica nella vita di Bacarani è qualcosa di antico. «Abitavo vicino a Vinicio Capossela e ho fatto parte, da ragazzino, del suo primo gruppo, gli Hurricane: ero al basso e cantavo» racconta. Prima di imparare a suonare il basso, ha suonato la tromba nella banda di Viano. «Andavo da un maestro all’istituto musicale Peri, che al tempo non era ancora un conservatorio – racconta –. Un giorno però ho visto un video dei Police “Every little thing she does is magic” dove Sting cantava con quel suo ciuffo giallo punk e suonava il basso: ho detto “basta tromba”. E ho voluto comprare il basso. Il mio primo maestro è stato Paolo Belli, che a Salvaterra aveva un negozio di articoli musicali». Quando però è iniziata la lunga parentesi in Finanza, il basso e la musica sono stati messi un po’ in un angolo, ma non sono mai stati abbandonati.

«Ho fatto tre album con una casa discografica di Ferrara, ma la promozione è stata limitata. Inoltre, in quanto finanziere dovevo comunicare al comando ogni iniziativa, eventuali guadagni che comunque non ci sono stati perché quei dischi non sono andati molto bene – racconta –. Ora, ho lasciato quella casa discografica e ho deciso di produrmi da solo: io sono il mio produttore, la mia casa discografica, io canto le canzoni, scrivo i testi e la musica». Il suo genere è rock-pop, gli artisti di riferimento Police, U2, Bruce Springsteen, Bon Jovi.

«Nei testi non manca mai l’ironia, cose che ho vissuto, ma non sono capace di scrivere canzoni d’amore. Non mi reputo un poeta, ma un cacciatore di fatti di vita, li faccio miei».

Attualmente suona con il chitarrista Giorgio Contrastini di Ferrara, che vanta esperienze con i Modà; alle batterie Enrico Montanaro, che ha suonato nell’orchestra di Mirko Casadei e musicisti jazz e blues di fama. Bacarani suona il basso e le tastiere.

Registrano negli studi rubieresi Esagono di Stefano Riccò, ex fonico di Ligabue, e Busker di Fabio “Bronski” Ferraboschi.

E a chi gli dice che è insolita come scelta per un ex finanziere la sua, cita Ivan Graziani: «Anche lui lo era, dal suo congedo nacque “Lugano Addio”». Da quello di Bacarani, “Hola” segna un nuovo inizio.l