Gazzetta di Reggio

Reggio

Bibbiano resta leader per la produzione del Re dei formaggi

Mauro Grasselli
Bibbiano resta leader per la produzione del Re dei formaggi

Primo su 174 comuni con 143.923 forme nel 2022

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Bibbiano Fra i 174 Comuni della zona di produzione del Parmigiano Reggiano – in 5 province: Reggio, Parma, Modena Mantova destra Po e Bologna sinistra Reno), Bibbiano si conferma al primo posto per numero di forme di formaggio prodotte in rapporto alle dimensioni del Comune. Sono sette i caseifici in attività nel Comune di Bibbiano: Centro Ghiardo, Scalabrini, Moderna, Dotti, Paverazzi, Nuova e, da settembre 2022, Agricola Quattro Castella, subentrato al caseificio Casale di Sopra, inattivo dal 2019. I primi sei caseifici sono soci del Consorzio “Bibbiano la Culla”.

I magnifici sette

«I “magnifici 7” nel 2022 hanno prodotto 143.923 forme di Parmigiano Reggiano, di fatto la stessa produzione del 2021 (143.945)», commenta Umberto Beltrami, già assessore (2005-14) al Parmigiano Reggiano del Comune di Bibbiano, ora presidente del Consorzio “Bibbiano la Culla”.

«Nella zona di produzione della più buona e famosa Dop del mondo – prosegue Beltrami – le forme prodotte nel 2022 sono state 4.002.270 (-88.874, pari a -2,2%, rispetto al 2021). In provincia di Reggio le forme prodotte nel 2022 sono state 1.245.159 (-57.396, pari a -4,4%, sul 2021). Bibbiano rappresenta l’11,55% della produzione della provincia di Reggio e il 3,6% del comprensorio, continuando ad essere, per numero di forme prodotte in rapporto alle dimensioni (Bibbiano ha una superficie di 28,16 chilometri quadrati, con 10.166 abitanti ad ottobre 2022), il primo Comune dei 174 della zona di produzione».

«Bibbiano si conferma anche leader storico, grazie alla documentazione (pergamene) che attesta il territorio come la culla ideale del Re dei formaggi. Pergamene cantano e invidiosi dormono – aggiunge Beltrami, alludendo ai saltuari tentativi, da parte di altri territori, emiliani e lombardi, di mettere in discussione Bibbiano quale località cui fanno riferimento esplicito i documenti storici sulla nascita del Parmigiano Reggiano, o meglio del suo antenato “Formadio”, che compare nella pergamena del 13 aprile 1159 redatta nella grande corte domus di Corniano di Bibbiano dell’Abbazia di Marola gestita dai monaci benedettini-cluniacensi-matildici, dove inizia appunto l’avventura del Re dei formaggi.

Bibbiano è implicitamente primo anche considerando il distretto della media Val d’Enza, caratterizzato dai secolari prati stabili polifiti irrigui (per ogni ettaro, oltre 100 erbe, 100 fiori e innumerevoli profumi, aromi e sapori) – «da non confondere con le praterie di erba medica», puntualizza Beltrami – che riunisce 10 Comuni (Canossa, San Polo, Bibbiano, Montecchio, Cavriago, Sant’Ilario, Campegine, Gattatico, Traversetolo e Montechiarugolo), con la produzione nel 2022 di oltre 450mila forme (11-12% del comprensorio).

A livello comprensoriale, con la produzione nel 2022 di oltre 130mila forme, ma meno di 140mila, dopo Bibbiano ci sono i Comuni di Pegognaga (Mantova) con 6 caseifici (superficie 46,57 km², 6.866 abitanti ad agosto ’22), e Montechiarugolo, con 10 caseifici (superficie 48,2 km², 11.171 abitanti a giugno ’22). «Pegognaga sta insidiando Bibbiano – dice Beltrami – anche grazie a valenti, lungimiranti e non miopi politiche per tutta la filiera del Re dei formaggi (allevatori, caseifici, commercianti-valorizzatori) predisposte e attuate dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Mantova e anche dal sindaco, diventato onorevole (due magazzini di formaggio, una grande azienda di commercializzazione e valorizzazione, acqua, eccetera)».

Più 115% dal 2005

Dal 2005, anno di costituzione del primo assessorato al Parmigiano Reggiano (il sindaco era Sandro Venturelli), l’incremento produttivo a Bibbiano è stato del 115%. Nel 2005 i 7 caseifici produssero 67.052 forme; rispetto al 2022 l’incremento è stato di ben 76.871 forme, pari al +115%)».l