Cartelle esattoriali, il Comune dice No al condono: salta lo “sconto” da 867mila euro
L’annullamento parziale dei debiti riguardava 19mila documenti
Reggio Emilia I Comuni avevano tempo fino al 31 gennaio (oggi) per decidere se applicare lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro introdotto dalla Legge di Bilancio 2023. In linea con la tendenza di altre amministrazioni di centrosinistra (Bologna, Bari, Roma, per fare qualche esempio), ieri Reggio Emilia ha detto «no» alla possibilità offerta dal governo Meloni.
Per farlo serviva una delibera, che ieri il Consiglio Comunale ha approvato con 24 voti favorevoli su 30. Coerentemente contrari sono stati Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Salvini premier. Nella pratica, per i cittadini reggiani la misura avrebbe significato vedersi cancellare dallo Stato maggiorazioni e interessi su multe e tasse – come Imu e Tari – non pagate per un totale di 867mila euro di “sconto” complessivo su un totale di 4,2 milioni (per lo più riferiti a sanzioni al codice della strada). Lo stralcio avrebbe riguardato 19mila cartelle (che non corrisponde al numero di debitori, dal momento che un cittadino può avere più di una cartella) riferite al periodo 2000-2015, per una media di 46 euro potenzialmente “stralciabili” ciascuna. Per l’assessore ai Tributi del Comune di Reggio Emilia, Lanfranco De Franco, dietro alla decisione di non aderire all’annullamento parziale dei debiti, seguendo per altro l’orientamento dell’Anci, in primo luogo ci sono «ragioni di equità verso chi onora puntualmente i propri obblighi»: nei confronti di chi paga, lo “sconto” non sarebbe giusto.
A maggior ragione «perché il “condono” riguarderebbe a Reggio Emilia quasi esclusivamente le violazioni al codice della strada». Su quest’ultimo punto, in particolare, l’assessore ha trovato l’appoggio del capogruppo del M5s Gianni Bertucci. «Condonando chi sulla strada non si è dato regole daremmo un brutto segnale che potrebbe essere emulato», ha detto Bertucci.
«Cominciamo a dare il segnale importante che le regole vanno rispettate». E poi «con il pagamento delle multe stradali si contribuisce alla manutenzione delle strade stesse», ha aggiunto Giacomo Benassi di +Europa. Il consigliere Fabrizio Aguzzoli di Coalizione Civica ha affermato di condividere le considerazioni sia tecniche che politiche di De Franco, sottolineando che «il condono delle cartelle esattoriali può affossare i Comuni che non hanno i conti in ordine» e che si tratta di un concetto «estremamente punitivo nei confronti di coloro che hanno pagato regolarmente i debiti».
Per Paolo Burani di Europa Verde la preoccupazione è anche sul “domani”, dal momento che una simile misura «potrebbe creare l’effetto di disincentivare la riscossione futura dei pagamenti». Di avviso opposto, oltre aClaudio Bassi (Forza Italia) e Cristian Panarari (FdI), si è dichiarato il capogruppo della Lega Roberto Salati, che ha accusato l’amministrazione di usare «due pesi e due misure» quando si parla di emergenza e di famiglie bisognose, a cui secondo il consigliere è indirizzato il “condono”. «Non credo all’interpretazione dei furbi – ha detto Salati – come mai l’amministrazione non è riuscita a incassare queste somme? O c’è un’incapacità da parte del Comune o c’è l’impossibilità a pagarle». Su questo punto ha risposto la consigliera dem Lucia Piacentini: «Il potenziale stralcio è a prescindere dal reddito. In mezzo ai debitori c’è chi ha la volontà di non pagare». l