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Una casa a Sofia e Beatrice per il sogno universitario

Roberto Fontanili
Una casa a Sofia e Beatrice per il sogno universitario

Sono le prime due fuorisede di Appartamento e Autonomia, il progetto rivolto a studenti con disabilità cognitive

01 febbraio 2023
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Reggio Emilia «Il sogno delle nostre figlie era quello di frequentare l’università. Ma senza Università 21 e l’accoglienza della città di Reggio non sarebbe stato possibile», raccontano Diego Masotti e Luca Manaresi. Sono i genitori di Beatrice e Sofia, le due prime studentesse “fuori sede” che frequentano il corso organizzato dall’Onlus Università 21, in sinergia con Università degli Studi di Modena e Reggio, rivolto a studenti con disabilità cognitive e comportamentali.

Beatrice e Sofia da qualche mese alloggiano in un appartamento in città per due giorni la settimana e si gestiscono in modo autonomo lontano dalle loro famiglie. Come per un qualsiasi studente, ogni giorno è fatto apparentemente di piccole cose che diventano però conquiste importanti per crescere e diventare adulti.

Una volta terminate le lezioni, le due studentesse insieme all’educatrice fanno la spesa, cucinano e organizzano le attività di studio e il tempo libero.

Compresa una qualche uscita serale, come è doveroso per ogni studente universitario fuori sede, durante le quali sono seguite dall’associazione.

Il percorso

Un percorso di autonomia, consapevolezza e autostima quello che stanno facendo Beatrice e Sofia che sta rendendo orgogliose le loro famiglie e l’Onlus reggiana. Non solo perché la prima volta hanno imparato a prendere un treno e un taxi da sole per arrivare da Bologna o Forlì, ma perché il vivere con un’altra persona – che nel frattempo è diventata una cara amica – in un appartamento, seppur protetto e con l’assistenza continua della educatrice Martina, messa a disposizione da Università 21, consente loro di imparare autogestirsi o a dover ad essere puntuali alle lezioni. Che è la cosa, dicono: «Che ci riesce con più fatica, ma stiamo imparando anche a condividere gli spazi comuni».

Il progetto

Ieri in occasione della presentazione in Comune del progetto per ora unico in Italia di “Appartamento e Autonomia abitativa”, realizzato a Reggio, sono state proprio loro a raccontare la loro prima volta lontano dalle famiglie e come si confrontano con la quotidianità. Che, come hanno detto i due genitori «le fa crescere e maturare e visti i risultati fin qui raggiunti con la bella stagione proveremo a lasciarle dormire da sole».

Nell’appartamento in centro storico messo a disposizione da un privato e gestito da Acer, Sofia e Beatrice vivono due giorni la settimana per frequentare le lezioni universitarie e alla sera sono seguite a turno dai genitori tra i quali nel frattempo si è creata una solida amicizia.

A farsi carico dei costi per l’assistenza alle due studentesse sono invece Università 21, le famiglie e Fcr. Il progetto Appartamento e Autonomia abitativa è il frutto di una collaborazione a rete che ha messo insieme la onlus reggiana Università 21, che lo ha ideato, Unimore e, in sinergia, Comune, Farmacie comunali riunite, Progetto Reggio Emilia città senza barriere ed Acer.

La finalità di Università 21 è quella di accompagnare studenti con forme diverse di disabilità cognitivo-comportamentali nel loro percorso universitario e con questo ulteriore progetto promuovere l’autonomia e favorire l’inserimento sociale dei ragazzi. A presentare ieri il progetto sono stati gli assessori Lanfranco De Franco e Annalisa Rabitti, Loretta Melli e Rossana Cavatorti, rispettivamente presidente e vice presidente di Università 21, il presidente di Fcr Andrea Capelli, e il presidente di Acer Marco Corradi.

Oltre alle due studentesse Sofia Manaresi e Beatrice Masotti erano presenti anche il presidente del corso di Scienze dell’Educazione di Unimore, frequentato dalle due ragazze, professor Antonio Gariboldi, la coordinatrice di Università 21, Silvia Comodi e l’educatrice, Martina Salvarani.

I promotori

Ciascuno di loro ha raccontato un pezzetto di questo innovativo progetto di vivere e studiare insieme che, a breve, potrebbe riguardare altri studenti. Ad oggi sono una ventina i ragazzi e le ragazze, di età compresa tra i 20 e i 25 anni, che stanno frequentando le lezioni dell’Ateneo reggiano seguiti dal team di educatori di Università 21, che li aiutano nello studio e li affiancano nel tempo libero, stimolando la socializzazione e favorendo l’indipendenza e l’autonomia anche nell’ambiente universitario.

Nel corso della presentazione di ieri, oltre a ribadire – come hanno fatto gli assessori De Franco e Rabitti – «l’importanza della collaborazione e del dialogo tra enti e le associazioni per costruire servizi capaci di accogliere e favorire l’integrazione», è stato sottolineato da Università 21 come questo progetto «sia un importante passo nello sviluppo del rapporto con il Dipartimento di Scienze umane, di Economia e Comunicazione e di Studi linguistici e culturali di Unimore, Comuni e Asl di Reggio e Modena». l

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