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Battaglia sulla centralina per vigilare l’impianto Forsu

Serena Arbizzi
Battaglia sulla centralina per vigilare l’impianto Forsu

Bocciata la richiesta dei comitati di un dispositivo fisso

07 febbraio 2023
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Reggio Emilia «Avevamo chiesto un monitoraggio permanente della qualità dell’aria, ma la maggioranza, in Consiglio comunale, ha scelto di non sapere. La nostra protesta non finisce qui, comunque: confidiamo che alle prossime elezioni i cittadini si ricordino di questa giornata».

Sono dure le parole di Giancarlo Setti, referente del Comitato Ambiente e Salute, dopo la bocciatura della mozione di iniziativa popolare, discussa ieri pomeriggio in Consiglio comunale, preceduta da un sit in con tanto di cartelli davanti al municipio, in piazza Prampolini. I cittadini del Comitato, dell’Associazione Rurali Reggiani, del Laboratorio Aria Pulita e di Reggio Città Aperta.

Il gruppo di associazioni ha promosso una petizione di oltre 300 firme per chiedere “una centralina permanente di monitoraggio della qualità dell’aria”, in grado di rilevare puntualmente gli elementi inquinanti e di istituire un confronto nel tempo rispetto all’impianto di biogas Forsu, in corso di realizzazione da parte di Iren Ambiente spa a Gavassa.

«È noto ormai da tempo che i rilievi effettuati su aria, acqua e suolo mostrano un grave stato di sofferenza ambientale per la presenza di inquinanti già superiori alla norma – afferma Setti –. Avevamo notato una timida apertura da parte dell’assessora all’Ambiente, Carlotta Bonvicini, per un monitoraggio mobile. Con ciò si intende una centralina che, a campione, girerà per la regione e farà monitoraggi per un periodo limitato. Noi, ovviamente, non ci accontentiamo di questa soluzione, dal momento che il monitoraggio deve essere permanente. Quella di Gavassa è già una zona critica. Si prevede che l’impianto emetterà 23 tonnellate l’anno di polveri sottili. Si tratta di numeri fuori legge, che andranno oltre i 40 microgrammi per metro cubo, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ne permette 20».

La bocciatura di ieri «rappresenta una «sconfitta per la democrazia». Secondo Setti «si è scelto di non voler sapere. L’assessora Bonvicini ha promesso un monitoraggio mobile, ma non c’è nessun impegno sulle tempistiche».

Giardo Filippini, sostenitore della centralina permanente a Gavassa, sottolinea, inoltre, che la questione «non riguarda soltanto l’impianto, ma è occasione per un monitoraggio a tutto tondo».

La votazione ha avuto l'esito seguente: 11 favorevoli (Forza Italia, M5s, Coalizione civica, Alleanza civica, Lega-Salvini premier, Fratelli d'Italia) e 17 contrari (Pd, Più Europa, Europa Verde).

Il monitoraggio tramite centralina, inoltre, era stato discusso nel corso di una commissione alla quale hanno partecipato i tecnici Arpae e il direttore e tecnico di Iren Ambiente.

Nel rispondere alla mozione, l’assessora Bonvicini ha ricordato quanto detto in commissione, rimarcando la richiesta di una centralina mobile. L’assessora ha fatto riferimento ai contenuti dell’Aia, l’Autorizzazione Integrata Ambientale, che «ha dato prescrizioni specifiche su questo impianto e non ha previsto centraline fisse come quelle che vengono prescritte per impianti come gli inceneritori. Troviamo una serie di indagini, come quelle ante-operam, prima dell’avvio dell’impianto, già avvenute, in tre postazioni esterne, al sedime dell’impianto (Gavassa, Prato e Gazzata), di tipo chimico. Ancora, il monitoraggio trimestrale post-operam dal primo febbraio sulle componenti chimiche, il naso elettronico continuamente attivo dentro l’impianto, al confine con l’abitato di Gavassa, posizionato appositamente sotto vento. A questo si somma, poi, un naso elettronico posizionato sulle tre postazioni esterne citate prima che ospiteranno la rilevazione per tre mesi ciascuna. Mi sento, quindi, di sottoporre ad Arpae la possibilità di installare nel sito una centralina mobile – aggiunge l’assessora –. Ogni anno Arpae ci dà la possibilità di servirci di questi dispositivi per valutare situazioni specifiche in cui c’è un interesse e un’indicazione da parte della collettività».

Il tema è molto sentito: a conferma di ciò, in Consiglio comunale, ieri, si sono susseguiti diversi interventi di più parti politiche.

Il Pd, + Europa, Reggio è e Immagina Reggio hanno presentato un ordine del giorno, approvato dalla maggioranza, che, tuttavia, non accontenta i comitati perché, nonostante nel titolo del documento si parli di centralina permanente, nel testo viene invece indicato uno strumento mobile. Quest’ordine del giorno è stato approvato con 17 voti favorevoli e nove contrari.

Iren, interpellata telefonicamente dalla Gazzetta, ha deciso di non intervenire.l

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