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«Torno in Togo con i soldi raccolti: L’obiettivo è costruire due pozzi»

Luca Giuseppe Murrone
«Torno in Togo con i soldi raccolti: L’obiettivo è costruire due pozzi»

Spallanzani: «Tutti i bambini hanno diritto a una vita dignitosa»

07 febbraio 2023
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Rubiera È partito nuovamente per il Togo, con l’obiettivo di portare aiuti umanitari e cure mediche in uno dei posti più poveri del mondo. Enrico Spallanzani, medico odontoiatra di Rubiera, ha deciso nuovamente di tornare in Africa assieme agli amici volontari dell’Aviat (Associazione volontari italiani amici del Togo).

La Gazzetta di Reggio lo aveva intervistato nel novembre scorso appena rientrato in Italia dall’ultimo viaggio in Togo. La partenza di due giorni fa del medico in pensione, direttore sanitario dell’Avis di Rubiera, è diversa dal solito: il motivo viene spiegato dallo stesso Spallanzani mentre, nel pomeriggio di domenica, organizza le donazioni di sangue nella sua Rubiera e prepara tutto il materiale da portare con sé in Africa.

«Rispetto agli altri viaggi – afferma il volontario Aviat – questo ha un valore diverso. Porto con me circa ottomila euro raccolti da fine novembre ad oggi da tanti amici rubieresi e reggiani. Il cuore e la solidarietà dei reggiani si fa sempre riconoscere».

Due pozzi nuovi

Questa cifra, seppure possa apparire non grande, per un popolo che non conosce il denaro e l’assistenza sanitaria, in realtà, può servire moltissimo. La donazione dei reggiani e l’aiuto concreto sul campo del dottor Spallanzani serviranno a realizzare due pozzi d’acqua in due differenti villaggi del Togo.

È l’ennesima dimostrazione della voglia di fare da parte di un medico in pensione assieme agli amici.

«Non ho mai voluto sponsorizzare i miei viaggi in giro per il mondo a portare sostegno, aiuti e cure a popoli meno fortunati di noi, ma dopo l’ultimo viaggio, e anche grazie alla Gazzetta che ha seguito l’iniziativa, ci possiamo rendere conto che è bello pubblicizzare le missioni importanti».

E di missioni importanti, Enrico Spallanzani – che ora si trova già in Togo assieme a Gianfranco Mirri, vicepresidente dell’Aviat e ginecologo di Imola – ne ha prefissate molte.

«Io sono in pensione e posso dedicare tutto il mio tempo, compatibilmente con impegni da nonno in famiglia, per aiutare gli altri – spiega Spallanzani –. Il dottor Mirri, invece, assieme alla moglie ha preso le ferie dal lavoro per andare in Togo e per continuare la missione di pace e di cure mediche iniziata già alla fine del 2022».

I due medici resteranno per quindici giorni in Togo, con un programma già ben definito, portando tutto il materiale odontoiatrico oltre, ovviamente, ai prodotti della nostra terra: il formaggio e qualche insaccato fatto a Reggio Emilia. Se ogni viaggio può avere un obiettivo, quello organizzato dal medico rubierese consiste nel far crescere la prevenzione sanitaria nel Paese africano.

Su questo aspetto si sofferma Spallanzani, che dichiara: «Torno lì in Africa perché dico sempre che tutti i bambini di questo mondo hanno diritto ad una vita dignitosa. Purtroppo non sempre è possibile, ma quello che possiamo noi, nel nostro piccolo, magari può valere tanto, e cerchiamo sempre di fare le cose in grande».

Non c’è assistenza sanitaria in Togo, e la popolazione patisce davvero, quotidianamente, la fame e la sete. Ecco perché – grazie anche all’aiuto di tante donazioni dei rubieresi e dei reggiani raccolte nel mese scorso dal dottor Spallanzani – saranno costruiti dei pozzi.

«Hanno voglia di vivere»

«Speriamo che qualcosa si muova in senso positivo e che si possa dare assistenza a queste persone».

Di certo, però, sono sempre più i doni che il dottor Spallanzani riceve da queste esperienze umanitarie rispetto a quello che dà agli altri. «Torneremo a curare altre persone. Abbiamo fatto tanto nell’ultima nostra missione, ma tanto ancora c’è da fare. E la solidarietà, in questi posti, non è mai abbastanza. Le persone del Togo non hanno niente di materiale, non hanno telefoni, ma hanno i loro sorrisi e la loro voglia di vita, che è davvero contagiosa». l