Gazzetta di Reggio

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Scabbia nella casa di riposo di Cavriago

Scabbia nella casa di riposo di Cavriago

L’Ausl ha riscontrato un focolaio di acariasi nella struttura Villa Ilva. Avviate le procedure di profilassi dei contatti e di bonifica ambientale

15 febbraio 2023
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Cavriago L’Ausl di Reggio ha riscontrato un focolaio di scabbia (acariasi) tra gli ospiti e il personale sanitario di una struttura residenziale per anziani di Cavriago, Villa Ilva di via don Sturzo. Lo ha reso noto la direzione sanitaria, che si è attivata per le verifiche dopo la segnalazione di un caso.

Il Servizio igiene e sanità pubblica si è attivato tempestivamente, in collaborazione con la direzione della struttura, per attuare gli interventi di diagnosi, trattamento dei casi, profilassi dei contatti e bonifica ambientale.

Sono stati avvertiti i medici di medicina generale del territorio affinché segnalino tempestivamente eventuali altri casi sospetti nei quali potrebbero imbattersi.

Anche il Comune di Cavriago, informato dall’Ausl, sta seguendo l’evolversi della situazione.

«L’infestazione non riveste carattere di pericolosità per la salute né a breve né a lungo termine, può colpire persone di ogni ceto sociale, indipendentemente dall’igiene personale e non fa distinzioni di età o sesso ed è endemica in molti paesi sviluppati», si legge in una nota dell’Ausl.

La scabbia è una malattia causata da un parassita esterno, un acaro, che si trasmette da una persona all’altra per contatto generalmente diretto (contatto fra la pelle dell’individuo sano e quella dell’individuo ammalato), ma sempre più spesso anche per contatto “indiretto”, cioè tra la pelle della persona sana e un tessuto venuto di recente a contatto con la pelle dell’ammalato (indumenti, biancheria, lenzuola). I segni e sintomi più comuni della scabbia sono un prurito intenso, soprattutto di notte. Le zone più colpite sono il polso, le pieghe tra le dita, il gomito, l'ascella, il capezzolo, il pene, l'inguine, la vita, la zona periombelicale, la linea della cintura e i glutei. Il tempo di incubazione, spesso asintomatico, può andare da due a sei settimane. La scabbia non è una patologia prevenibile con vaccini, ma, dopo che è stato diagnosticato un caso, è possibile controllarne la diffusione sottoponendo le persone esposte a visite mediche di controllo e a trattamenti a totale carico del servizio sanitario nazionale.

Periodicamente casi di scabbia emergono nelle strutture per anziani e nelle scuole. In passato focolai sono stati scoperti in vari comuni della provincia reggiana, in case di riposo, centri diurno, scuole di ogni ordine e grado.  

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