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Nasce il Manifesto dell’adolescenza: «È una risposta alle nuove fragilità»

Alice Benatti
Nasce il Manifesto dell’adolescenza: «È una risposta alle nuove fragilità»

Il decalogo lanciato nella nostra città domani sarà consegnato alla Regione

16 febbraio 2023
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Reggio Emilia Adolescenti sempre più ansiosi, spaventati, fragili, talvolta violenti. Per rispondere al disagio (che la pandemia ha fatto esplodere) delle nuove generazioni, a Reggio Emilia è nato un Manifesto che punta a orientare le politiche pubbliche da mettere il campo per la cosiddetta Generazione Z, comprendente i nati dal 1997 al 2012. Oltre trecento persone, tra studenti, educatori e insegnanti di tutta l’Emilia-Romagna, coinvolti negli “Stati Generali degli adolescenti e dei giovani” promossi dal Comune di Reggio Emilia, hanno dato vita a un documento programmatico che venerdì mattina sarà consegnato alla Regione e agli altri Comuni emiliano romagnoli. L’occasione sarà il secondo appuntamento di dell’evento “Generazione Zeta, costruiamo il futuro!”, organizzato in collaborazione con la Regione Emilia Romagna all’interno del Programma Geco 11 del Fondo nazionale politiche giovanili, in programma dalle 9.30 alle 12.30 nella Sala degli Specchi del teatro Valli. «Da ciascuno dei dieci tavoli di lavoro tematici, istituiti durante il primo incontro degli Stati Generali del 30 novembre scorso, sono nati altrettanti principi che oggi compongono il Manifesto» spiega l’assessora all’Educazione del Comune di Reggio Emilia Raffaella Curioni, che sottolinea come il primo punto del decalogo sia quello frutto del tavolo autogestito da alcuni giovani reggiani – l’unico senza adulti – tra studenti delle superiori, universitari e utenti di spazi di aggregazione della città, soprattutto quello di via Cassoli 1. «Doveva essere il decimo punto del manifesto ma lo abbiamo ritenuto talmente di valore che è diventato il primo», sottolinea Curioni. «Chiediamo riconoscimento – si legge nel suddetto punto programmatico – che sia riconosciuto il diritto a contare e avere voce, per cambiare la società che condividiamo con le generazioni precedenti, dando il contributo che riteniamo più giusto, con l’obiettivo di costruirne insieme una più umana per tutti. Chiediamo riconoscimento del desiderio di crearci una vita dignitosa, che rispecchi le nostre volontà e capacità. Non vogliamo adattarci e conservare ciò che esiste, proposto da altri per noi». Per l’assessora, «quando i giovani parlano di valori, riconoscimento e responsabilità vanno messi in prima fila». Venerdì l’evento sarà introdotto dall’assessore al Welfare Daniele Marchi e dal dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Versari. Rita Bertozzi, sociologa dell’educazione presso Unimore, Paolo Bernardi, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Martina Salvarani del Tavolo giovani di Generazione Zeta, e l’assessora Curioni discuteranno de “Il significato del Manifesto nel panorama delle politiche rivolte ai giovani”. Seguirà l’intervento dei rappresentanti della Consulta studentesca della provincia di Reggio Emilia. Enrico Galiano, insegnante e scrittore, il sindaco Luca Vecchi e Pietro Cortenova del Tavolo giovani di Generazione Zeta si confronteranno invece su “La città, la scuola e i giovani”. Nel corso della giornata sarà proiettato il film “Non si può prevedere tutto quanto” di Alessandro Scillitani, regista e direttore artistico del Reggio Film Festival, che ha raccolto voci degli adolescenti e dei giovani della città. Le conclusioni della giornata saranno affidate a Igor Taruffi, assessore al Welfare e alle Politiche giovanili della Regione Emilia-Romagna. l