Gazzetta di Reggio

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“Il fratello di Saman teme di essere ucciso perché ha parlato”

“Il fratello di Saman teme di essere ucciso perché ha parlato”

Lo ha detto oggi, in occasione della seconda udienza del processo, l’avvocata che difende il minorenne, opponendosi alla richiesta dei difensori degli imputati che lo vogliono in aula

17 febbraio 2023
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Reggio Emilia Il fratello minore di Saman Abbas “è tutt’ora certo che, per aver parlato, subirà la stessa sorte della sorella”. A dirlo è oggi in tribunale a Reggio Emilia l'avvocata che lo assiste, Valeria Miari, opponendosi alla richiesta delle difese degli imputati che l'adolescente (che a breve compirà 18 anni) venga sentito in aula come testimone. “Il mio scopo- continua Miari- è preservare la salute psicofisica di questo ragazzo, o quantomeno quel che ne rimane, risparmiandogli la sofferenza di rivivere i traumi che ha già subito”. Sulla stessa linea il pubblico ministero Laura Galli che chiede che il giovane (già ascoltato in sede di incidente probatorio a giugno dell'anno scorso e principale accusatore dei suoi parenti indicati come carnefici della sorella) non sia di nuovo interrogato in pubblico. Per il pubblico ministero, infatti, “è evidente che abbia subito diverse pressioni per ritrattare le sue dichiarazioni e non sono emerse ulteriori circostanze che giustifichino una sua nuova testimonianza”.

Anche l'avvocato di Saqib Ayub, fidanzato di Saman, ha chiesto che il suo assistito sia espunto dalla lista dei testimoni delle difese, in considerazione anche delle minacce che avrebbe ricevuto dagli Abbas.  

Oggi in Corte d’Assise a Reggio si è svolta la seconda udienza del processo. La prossima si svolgerà il 17 marzo, alle 9.30: in quella data si saprà se Shabbar Abbas, detenuto in Pakistan, accetterà di seguire il processo in videocollegamento.

Oggi è stato deciso di ammettere le prima prove testimoniali, mentre la Corte si è riservata sull’ascolto delle testimonianze del fidanzato e del fratello.

La Corte oggi ha accolto la costituzione di parte civile di undici associazioni, mentre ne ha escluse dodici. Oltre al fratello e al fidanzato, saranno nel processo quattro associazioni che si occupano di donne, tre islamiche, il Comune di Novellara, l’Unione Bassa Reggiana.