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«SuperEnalotto: per uno solo che è fortunato, sono tanti quelli che perdono»

Nicolò Valli
«SuperEnalotto: per uno solo che è fortunato, sono tanti quelli che perdono»

Malferrari, esperto in ludopatie del centro sociale Papa Giovanni, dopo la super vincita

18 febbraio 2023
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Reggio Emilia «Naturalmente le vincite fanno notizie e le perdite no. Per la legge dei grandi numeri, siccome in Italia si gioca tantissimo, prima o poi qualcuno trionfa. Quante sono però, in contrapposizione, le persone che ogni giorno ci rimettono tanti soldi?».

Come era logico aspettarsi, la notizia della vincita milionaria a Fabbrico non ha scaldato particolarmente il cuore del centro sociale Papa Giovanni XXIII, che da anni è attivo nel contrasto alla ludopatia e nel sostegno alle persone più fragili.

Il rischio infatti, è che il “rumore” della vincita induca ancora più gente frustrata a tentare la strada della fortuna, con un rischio ancora maggiore di indebitarsi e rovinarsi presente e futuro.

Enrico Malferrari, che alla Papa Giovanni si occupa dei giocatori d’azzardo, coglie la palla al balzo per ricordare la necessità di giocare, eventualmente, con molta cautela per evitare che si possa sfociare nella malattia.

«Inviterei la stampa a dare meno risalto alla cosa – spiega Malferrari –. Nel 2021 in Italia sono stati spesi 111 miliardi di euro per il gioco d’azzardo, e pare che nel 2022 la cifra sia ulteriormente salita, raggiungendo il numero di 140 miliardi. L’offerta è spaventosa perché anche la domanda è tale. Credo che vada rivisto tutto il sistema».

Il centro sociale Papa Giovanni XXIII ha sede a Villa Sesso, ma tra Reggio Emilia e Casalgrande sono tre i centri da loro gestiti per accogliere, ascoltare ed aiutare le persone fragili che si accorgono, spesso tardi, di non riuscire a uscire dalla ludopatia.

«Al momento sono una quarantina le persone che seguiamo, anche se ogni anno ne intercettiamo una settantina – prosegue Enrico Malferrari –. Sono quasi tutti uomini, ma la novità è che, alle classiche persone di mezza età “drogate” di slot machine, si è affiancato negli ultimi tempi post-pandemia un gruppo di giovani dai 25 ai 35 che si focalizza sulle scommesse sportive online. È chiaro che la scommessa legata alle discipline sportive ha un lato romantico e ci riporta al vecchio Totocalcio, ma qui stiamo parlando di tutta un’altra cosa».

«Siamo in contatto col Sert (Servizio dipendenze patologiche, ndr) e andiamo spesso nelle scuole per proseguire nella nostra opera di prevenzione. Credo infatti che la chiave passi proprio dalla formazione, oltre che da una tutela nazionale: non esiste infatti ad oggi una legge specifica in termini di legge d’azzardo – chiude Enrico Malferrari – ma solo micro-decreti, spesso nemmeno troppo chiari, che non aiutano a risolvere il problema».

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