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Stop al Superbonus, l'sos dei condomini di Reggio Emilia: «Ma i progetti andranno pagati»

Alice Benatti
Stop al Superbonus, l'sos dei condomini di Reggio Emilia: «Ma i progetti andranno pagati»

Il presidente di Anaci Cucchi ammette tutta la difficoltà del momento «Stavamo aspettando lo sblocco, così purtroppo i lavori non si faranno»

19 febbraio 2023
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Reggio Emilia Alle riunioni di condominio spetterà a loro l’ingrato compito di comunicare ai cittadini che i progetti di ristrutturazione delle loro palazzine non saranno mai realizzati. Stiamo parlando, naturalmente, degli amministratori di condominio reggiani, rappresentati per circa l’80% dalla sezione locale di Anaci, Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari. «Questo è un periodo ostico – rivela il presidente provinciale Roberto Cucchi – ci siamo organizzati per intraprendere una strada che volevamo portare a termine e ora, scoprendo che non riusciremo a farlo a causa del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri, toccherà a noi gestire il delicato passaggio di informazioni con i condòmini».

Giovedì, infatti, il governo Meloni ha vietato lo sconto in fattura e la cessione dei crediti fiscali, mettendo in allarme i costruttori che, soltanto nella nostra provincia – come ha spiegato alla Gazzetta il presidente dell’Ance reggiano Franco Morari, riportando il dato soltanto parziale emerso da un’indagine fra i costruttori associati – si vedranno sfumare 20 milioni di euro di lavori. Per Cucchi, quanto stabilito dall’esecutivo nei giorni scorsi, non è niente di diverso da quanto già accaduto lo scorso maggio.

«Noi stavamo aspettando lo sblocco – spiega – in questo modo, purtroppo, i condomini che hanno i progetti ma non sono riusciti a presentare le Cilas (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, ovvero il titolo abilitativo necessario per poter procedere con dei lavori di ambito edilizio, ndr) entro la fine dello scorso anno non partiranno di certo, quantomeno con il 110%».

«Nemmeno quelli che hanno i progetti pronti e le Cilas presentate riusciranno a partire con i lavori – continua il presidente provinciale di Anaci Reggio Emilia – perché anche se le ditte sono disponibili non hanno chi acquista il credito. Alcune persone si ritroveranno a dover pagare progetti che non saranno mai eseguiti».

Cucchi conferma che, verosimilmente, soltanto il 4% circa dei 7.600 condomini del Comune di Reggio Emilia è riuscito ad ottenere la parziale o totale riqualificazione ma precisa che in provincia questo dato è ancora più basso: intorno al 2%.

«Il decreto legge riguarda anche il bonus 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche – ricorda Cucchi – avevamo degli ascensori da sostituire ma ora le ditte congeleranno tutti i contratti e non se ne farà nulla». E ribadisce la posizione scomoda degli amministratori di condominio associati che rappresenta, circa un’ottantina: «Abbiamo un ruolo che non vorremmo avere perché alla fine le persone identificano noi come coordinatori e fautori del progetto ma voglio ricordare che non abbiamo moto proprio: facciamo riferimento alle imprese, che a loro volta si scontrano con la cessione del credito».

Lunedì prossimo, al pomeriggio, si terrà l’attesa interlocuzione tra il governo e le associazioni di settore. «Bisogna premettere che dal momento che il Superbonus scade il 31 dicembre 2023, anche riaprendo il credito saranno pochi i cantieri che partiranno perché in dieci mesi ci sono interventi che possono essere fatti e altri no – riflette il presidente provinciale di Anaci – se concederanno ancora del plafond, devono anche farci recuperare i mesi persi in questo “limbo” che ci ha impedito di concretizzare. Insomma: a fianco di una ipotetica apertura sul credito ci devono dare più tempo, altrimenti le ditte non si fideranno a firmare progetti che scadono alla fine dell’anno».