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Da Reggio spedite in Ucraina oltre 500 tonnellate di aiuti

Alice Benatti
Da Reggio spedite in Ucraina oltre 500 tonnellate di aiuti

È il bilancio di quanto raccolto in un anno di guerra nel magazzino di via Turri Dal punto di raccolta di via Mazzacurati partiti altri 10 tir di beni alimentari e non

24 febbraio 2023
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Reggio Emilia In un anno di guerra, dal magazzino di raccolta di via Turri l’Associazione dei volontari ucraini in Italia – che a differenza di quanto può far pensare il nome è al 100% reggiana – ha spedito oltre 500 tonnellate di aiuti tra vestiti, generi alimentari, medicinali e prodotti per l'igiene personale. Il tutto in accordo con il Consolato ucraino di Milano, responsabile del coordinamento e dell’invio dei beni nelle aree più bisognose del Paese, e in collaborazione con le istituzioni cittadine.

Non è tutto: dal punto di raccolta di via Mazzacurati – nato in un secondo momento dalla collaborazione dell’associazione ucraina con il Comune di Reggio Emilia e la Protezione civile – sono partiti altri dieci tir carichi di 244 pallet: 151 di cibo, 87 di beni non alimentari (dalle coperte ai vestiti fino ai prodotti per la cura della persona) e 6 di medicinali. Questi ultimi soprattutto grazie al prezioso contributo di Farmacie Comunali Riunite, che hanno messo a disposizione la propria rete per la raccolta di farmaci e di materiale medico.

I punti di raccolta

«Tutti i giorni per un mese dal magazzino di via Turri è partito un tir – racconta Diana Bota, volontaria e portavoce dell’Associazione dei volontari ucraini in Italia – gradualmente si è passati a due o tre a settimana. Ci siamo fermati a fine aprile. La solidarietà dei reggiani è stata incredibile: il magazzino era strapieno così si è reso necessario istituire un nuovo centro di raccolta, nato poi in via Mazzacurati». Dal Comune di Reggio Emilia riportano che «la prima spedizione è partita il 15 marzo e l’ultima il 20 dicembre». Sempre organizzate dal Consolato, a garanzia della migliore gestione possibile degli aiuti.

Accoglienza

Se dal bilancio diffuso ieri dalla Caritas diocesana di Reggio Emilia e Guastalla emerge che, nel corso di un anno di guerra, l’organismo pastorale ha accolto 87 ucraini (attualmente sono 37 le persone prese in carico), il Comune di Reggio Emilia informa che sono però stati 1100 quelli che sono stati registrati sul territorio. Un numero ben lontano dall’indicare le presenze attuali, dal momento che alcuni hanno fatto ritorno a casa non appena hanno ritenuto che la situazione lo consentisse. Altri, poi, Reggio possono averla utilizzata come punto di appoggio temporaneo prima di partire per altre città europee dove vivono parenti in grado di ospitarli.

L’incontro in Municipio Questa mattina alle 11 nella sala rossa del municipio (in piazza Prampolini, 1) il sindaco Luca Vecchi incontrerà i rappresentanti dell’Associazione dei volontari ucraini attiva in città. All’incontro parteciperà anche il presidente della Provincia Giorgio Zanni. L’occasione è l’anniversario della guerra in Ucraina.

Due manifestazioni

L’Associazione dei volontari ucraini in Italia non parteciperà alla fiaccolata per la pace organizzata oggi alle 18 dalla rete reggiana di Europe for Peace. O almeno non in modo formale: qualcuno lo farà singolarmente. Pur volendosi tenere lontana dalla polemiche, la portavoce Diana Bota spiega il motivo: «Nessuno ci ha invitati». «Ci chiediamo perché non siamo tutti insieme, è un peccato» ammette. E aggiunge: «Spesso ho notato che la comunità ucraina e le persone rifugiate non sono viste come interlocutrici».

L’associazione ucraina domenica sarà alle 15 in Piazza Martiri del 7 luglio. Il presidio pubblico “Un anno di resistenza. Manifestazione per la pace e la giustizia” – organizzato nelle due lingue, italiana e ucraina – sarà l’occasione per esprimere e condividere il dolore, lo sgomento, la gratitudine e il desiderio di pace e giustizia. Per il momento ad aderire sono stati: il Centro Interculturale Mondinsieme, Liberaldemocratici, Volt Reggio Emilia, +Europa Reggio Emilia , Plai Aps. «Ma c’è ancora tempo per aderire» precisa Bota a proposito della partecipazione ancora in bilico

Il programma di oggi

Alle 15.30 in Camera del Lavoro si terrà un seminario di approfondimento dal titolo “Un anno di guerra è troppo. Impatti del ritorno della guerra in Europa”. Interverranno Sergio Bassoli (Cgil nazionale), il ricercatore pubblico Cnr Marco Cervino, Luca Cilloni di Operazione Colomba, la coordinatrice campagna Italia ripensaci Lisa Clark, il professore dell’Ariosto-Spallanzani Marco Cosentina e Pasquale Pugliese di Movimento Nonviolento.

A seguire, a partire dalle ore 18, dalla Gabella di via Roma prenderà il via una fiaccolata per la pace che si concluderà davanti al Teatro Ariosto. Seguiranno diversi interventi. Le due iniziative sono organizzate da Europe for Peace.