Gazzetta di Reggio

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Anno giudiziario

Al Tar di Parma è boom di ricorsi su stranieri, edilizia e interdittive

Ambra Prati
Al Tar di Parma è boom di ricorsi su stranieri, edilizia e interdittive

Depositati 473 contenziosi nel 2022, 116 in più rispetto al 2021

25 febbraio 2023
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Reggio Emilia Pochi giudici e poco personale a fronte di un boom di ricorsi: 473 quelli depositati nel 2022, 116 in più rispetto all’anno precedente.

Dal punto di vista della tipologia svettano i ricorsi degli stranieri sui permessi di soggiorno, sull’edilizia e sulle interdittive antimafia: contro le interdittive sono stati 27 i ricorsi presentati contro i 12 dell’anno precedente, dovuti all’onda lunga dei maxi processi contro la ’ndrangheta (Aemilia, Grimilde, Perseverance) e all’attivismo della nostra prefettura. Tutti i ricorsi – compreso il caso di Tommaso Manfreda, imprenditore edile ed ex assessore comunale a Casina – sono stati respinti dal Tar. Del resto, come ha scritto di recente Il Sole-24 Ore, mentre nel 2022 le interdittive antimafia sono diminuite in quasi tutta Italia, la nostra regione è in controtendenza: l’anno scorso l’Emilia-Romagna ha quasi raggiunto la Calabria nello strumento che blocca alle aziende in odore di mafia i rapporti con la pubblica amministrazione.

È quanto è emerso durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar Emilia-Romagna sezione di Parma, competente per le province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Alla cerimonia – l’ultima a palazzo Pallavicino, visto che quest’anno il Tribunale amministrativo regionale cambierà casa e si sposterà in via del Conservatorio – erano presenti il prefetto di Reggio Iolanda Rolli e diversi avvocati reggiani: Guglielmo Saporito e Daniele Turco, specializzati in diritto amministrativo, gli avvocati del Comune di Reggio Francesca Ghirri e Berenice Stridi, il legale della Provincia Alessandro Merlo.

Per quanto riguarda i numeri l’attività del Tar negli ultimi anni non ha fatto che aumentare, come ha sottolineato nella sua relazione il presidente del Tar di Parma Italo Caso: i ricorsi depositati nel 2020 sono stati 265, nel 2021 357, nel 2022 473. Quest’ultima annata ha fatto registrare «un deciso aumento, pari al +32,5%, sì da risultare in due anni elevatosi di circa l’80% il numero delle controversie complessive instaurate» poiché «aumenta la litigiosità». Nonostante «i magistrati assegnati siano solo tre, il numero minimo per comporre un collegio giudicante; infatti si è verificata più volte la necessitò di dover chiedere l’applicazione di magistrati da altre sedi» e nonostante il personale amministrativo consista in sette persone (dovrebbero essere nove), «tuttavia – ha detto Caso – il rapporto tra qualità del lavoro svolto risorse applicate mantiene livelli elevati».

Per quanto riguarda i settori spiccano i 172 ricorsi di stranieri sui permessi di soggiorno (+94 rispetto al 2021); le opposizioni in materia di edilizia e di urbanistica (62, +15) e quelli sulla sanità pubblica (15, +11). In calo i ricorsi sulle armi (15, -18), su associazioni e fondazioni (15, -18) e sugli appalti pubblici di servizio (9, -11). Mentre c’è una new entry: i ricorsi sul silenzio della pubblica amministrazione (4, erano zero nel 2021), segno di una diversa consapevolezza da parte dei cittadini.