«L’inquinamento dell’aria all’origine di molti tumori»
È la tesi di uno studio pubblicato su “Medico e paziente”. L’inquinamento è fortemente sospettato, inoltre, di contribuire all'insorgenza di malattie neurodegenerative quali Alzheimer e Parkinson, e poi autismo, demenza e declino cognitivo, nonché di malattie dismetaboliche come obesità e diabete 2
Reggio Emilia L'inquinamento atmosferico, particolarmente grave qui come nel resto della Pianura Padana, non aumenta solamente il rischio d'ammalarsi di cancro ai polmoni, ma sembra essere all'origine di altri tumori, quelli che colpiscono il fegato, lo stomaco, il pancreas, il colon e forse altri. È fortemente sospettato, inoltre, di contribuire all'insorgenza di malattie neurodegenerative quali i morbi di Alzheimer e Parkinson, l'autismo, la demenza e il declino cognitivo, nonché di malattie dismetaboliche come l'obesità e il diabete 2.
A tali conclusioni sono giunti quattro specialisti reggiani facenti parte di “Medici per l'ambiente”, associazione riconosciuta dall'Onu e dall'Organizzazione mondiale della Sanità, al termine di uno studio reso noto in un articolo sull’ “inquinamento atmosferico nelle aree urbane del Bacino padano, l'impatto sulla salute umana”, che è stato pubblicato sul numero 6/2022 della rivista “Medico e paziente”. Il più conosciuto è Paolo Formentini, direttore sanitario del servizio di Medicina del lavoro. Gli altri sono Giuseppe Albertini, Salvatore De Franco e Cristina Gherardi. La pubblicazione è stata inviata dalla presidente dell'Ordine dei Medici di Reggio Emilia a tutti gli iscritti, dal momento che è stata proposta dal Comitato scientifico della rivista per l'autoformazione Ecm dei medici.
I risultati trovano una conferma nel resoconto di un'altra recente ricerca italiana apparso lo scorso gennaio su “Science of the total environment”. Il principale imputato del cancro ai polmoni resta il fumo di tabacco. Gli si affiancano le sostanze che abbassano la qualità dell'aria, determinando il 29% dei decessi. Tuttavia l'inquinamento atmosferico è accusato anche di altri danni alla salute, soprattutto a causa delle polveri sottilissime, di diametro non superiore a 2,5 micron, che possono raggiungere la circolazione sistemica attraverso l'inalazione e la diffusione dagli alveoli terminali o attraverso l’ingestione dalle vie aeree. Esse possono alterare la composizione e la funzione del microbiota intestinale, creando le condizioni per una serie di malattie croniche.
Gli autori della ricerca sottolineano inoltre i gravi effetti sull’apparato cardiocircolatorio. Allo smog è attribuito un quarto delle vittime di ictus, infarti, ipertensione, scompenso cardiaco, aritmie, fibrillazione atriale e tromboembolismo venoso.
L'inquinamento aumenterebbe i casi di morte prematura e malattie a carico di vari organi, peggiorando le condizioni di salute anche di chi è affetto da broncopatia cronica ostruttiva e asma.
I danni variano a seconda dell’età e della vulnerabilità delle persone. Sembra dimostrato che quelle di condizione socio-economica inferiore tendono a vivere in ambienti con una qualità dell'aria peggiore. L’Italia risulta essere ai primi posti in Europa per morti precoci dovute all'inquinamento atmosferico, che inciderebbero per il 13% sul totale. Il numero totale eguaglierebbe la media dei decessi annuali per i Covid-19 negli anni 2020 e 2021.
Secondo i medici reggiani vengono colpiti anche gli organi riproduttivi e l’infanzia fin dal concepimento. Ne deriverebbero gravi patologie, anche oncologiche, nell'età dello sviluppo e patologie varie successivamente. L'Italia, infatti, ha un triste primato nell'Unione europea per l'incidenza dei tumori pediatrici. l