In piazza San Prospero il primo badge di cantiere
I lavoratori autorizzati inquadrano un QR-code ed entrano nell’area dei lavori. Il prefetto: «Uno strumento che garantisce legalità e sicurezza»
Reggio Emilia I lavori di riqualificazione di piazza San Prospero, appena iniziati, fanno già scuola. L’intervento – che entro l’estate restituirà alla città la piazza ripavimentata e finalmente accessibile anche a passeggini e carrozzine – è infatti il primo in cui venga usato il “badge di cantiere”.
Lo strumento nasce dall’accordo siglato lo scorso maggio tra Prefettura, stazioni appaltanti, enti ispettivi, associazioni, organizzazioni sindacali ed enti bilaterali, ed è stato sviluppato dalla Cassa Edili di Reggio Emilia, con il supporto dell’impresa Zucchetti, per monitorare tutte le persone effettivamente presenti nel cantiere in un dato momento. Gli obiettivi del “badge”, previsto dal decreto legge 81 del 2008, sono infatti quelli di potenziare la sicurezza e la tutela della salute nei luoghi di lavoro, contrastare l’illegalità, la violazione delle norme, il lavoro nero e gli errori nell’applicazione dei contratti.
«Quello di piazza San Prospero è il primo cantiere in Italia a dare il via alla sperimentazione del badge», afferma orgogliosamente il prefetto Iolanda Rolli, ringraziando tutte le parti che hanno lavorato affinché questo avvenisse.
Il badge di cantiere è al momento previsto per gli interventi pubblici che superano i 500mila euro, ma l’auspicio è che se ne possa estendere l’utilizzo ad altri settori (come agricoltura e logistica) e anche ai privati: «Si tratta di un primo passo – sottolinea il prefetto – ma di un passo molto importante per presidiare uno dei settori più esposti alle interdittive antimafia, con 97 provvedimenti emessi in provincia al 10 novembre 2022, contro i 38 del 2021 e i 17 del 2020. In un momento in cui il lavoro sta assumendo connotazioni sempre più grigie e opache, avere uno strumento di controllo come questo permette veramente di sapere con certezza cosa avvenga in un determinato cantiere».
È d’accordo il sindaco Luca Vecchi, che aggiunge: «In una stagione come quella che stiamo vivendo, proiettata su interventi pubblici è importante che il territorio si doti di strumenti come questo, che consentano il controllo della legalità e l’aumento di sicurezza nei luoghi di lavoro. Siamo contenti che questo progetto d’avanguardia parta da Reggio». D’avanguardia, sì, perché lo strumento usato nel cantiere di piazza San Prospero, e che potrà essere usato anche in altri cantieri d’ora in poi, si basa su un sistema di lettura di un QR-code posizionato all’ingresso dell’area di lavoro. «Le giacche degli operai avevano un taschino in cui inserire il cartellino cartaceo – fa notare il prefetto – poi si è pensato di plastificarlo, infine la Cassa Edile di Reggio Emilia ha fatto fare il salto di qualità sviluppando un software molto complicato ma allo stesso tempo efficiente e facilmente utilizzabile».
Ma come funziona concretamente il badge? Come primo passo il lavoratore deve scaricare l’applicazione necessaria, disponibile su Google Play o Apple Store, si registra e si scatta una foto che verrà associata ai suoi dati. Il badge viene approvato dall’impresa ed è, così, attivo. A quel punto il lavoratore può effettuare le timbrature in ingresso e in uscita dal cantiere semplicemente inquadrando il QR-code con il cellulare. Le informazioni contenute nel badge vanno dal nome e cognome del lavoratore, alla data e al luogo di nascita. E poi la cittadinanza, il codice fiscale, la foto, appunto, e la ragione sociale dell’impresa di appartenenza, oltre alla data di assunzione e al contratto collettivo nazionale di lavoro applicato.
Ogni volta che il lavoratore “timbra”, le informazioni sono convogliate in una banca dati consultabile non solo da Cassa Edile e forze dell’ordine, ma anche da Inps, Inail, Ispettorato del lavoro. «Questo – conclude il prefetto – significa sicurezza a 360 gradi: per i lavoratori in primo luogo, perché si esclude la presenza nel cantiere di persone non formate per determinate mansioni, ma vuol dire anche regolarità dei contratti e della contribuzione».
Non si devono preoccupare gli sbadati: nel caso in cui un lavoratore dovesse presentarsi senza cellulare, sarà il capo cantiere a certificare la sua presenza in loco. l
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