Gazzetta di Reggio

Reggio

Il femminicidio di Juana Cecilia

Ingannata fino all’ultimo istante, vittima di un compagno violento

Elena Pagliani e Valentina Nicotera
Ingannata fino all’ultimo istante, vittima di un compagno violento

Con la scusa di accompagnarla a casa, un giovane la uccise in un parco. Il femminicidio provocò indignazione in tutta Italia

01 marzo 2023
2 MINUTI DI LETTURA





Juana Cecilia, era una ragazza peruviana di 34 anni, uccisa nella notte tra venerdì e sabato 20 novembre 2021 a Reggio Emilia dall’ex compagno Mirko. I due avevano iniziato a frequentarsi sei mesi prima per poi interrompere la relazione ad agosto. Successivamente Mirko ricevette la sua prima denuncia per stalking da parte di Juana.

Nel processo l’assassino riportò alla Corte la sua versione dei fatti accaduti.

La sera del 20 novembre Juana postò una foto su Instagram in compagnia di alcuni suoi amici in un pub. Mirko, dopo averla vista, non vide più ragione ed agì d'impulso. Raccontò di essere andato in stazione e di aver bevuto due birre, dopodiché prese un taxi e si fece portare nel pub in cui si trovava Juana.

Insistette per accompagnarla a casa dopo la serata. Mirko riuscì a convincerla nonostante la disapprovazione dei suoi amici, senza sapere che quella sarebbe stata l’ultima volta in cui li avrebbe visti. Arrivati nel parco della Polveriera, lui le usò violenza picchiandola selvaggiamente, facendole perdere i sensi. Dopo averla soffocata e spinta a terra le prese le chiavi e salì in casa sua. Prese un coltello e la uccise. Lasciando sul posto tutte le prove, scappò verso via Turri. Davanti al giudice disse che aveva pensato di suicidarsi, invece tornò in stazione. Il giorno seguente Mirko venne subito fermato dai carabinieri a San Prospero Strinati e venne arrestato. Il fatto ha suscitato una forte indignazione e ha portato a diverse manifestazioni in tutta Italia per denunciare la violenza contro le donne. Mirko aveva un passato di violenze e minacce nei confronti della donna. Nonostante Juana avesse denunciato l’uomo e richiesto la protezione delle autorità, il sistema giudiziario non è stato in grado di garantire la sicurezza di cui aveva bisogno. Il caso di Juana non è sicuramente l’ultimo di una lunga serie di femminicidi in Italia ed è necessario un impegno concreto per contrastare la violenza contro le donne. In particolare, le donne straniere, come Juana, secondo le statistiche sono più vulnerabili e spesso trovano difficoltà a farsi ascoltare dalle autorità. Il processo è iniziato il 7 ottobre 2022 ed è ancora in corso. Per Mirko è stata chiesta una condanna all’ergastolo.l

Elena Pagliani

Valentina Nicotera