Gazzetta di Reggio

Reggio

Violenza sulle donne, una piaga della società

Sofia Torreggiani, Martina Manchi e Laura Illiano della classe 3G del Pascal
Violenza sulle donne, una piaga della società

Il nostro incontro con la commissaria Angela Cutillo

01 marzo 2023
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“Per femminicidio si intende qualsiasi forma di violenza esercitata sulle donne, in nome di una superiorità maschile, attraverso una sottomissione sia fisica che psicologica che porta alla schiavitù o addirittura alla morte”. Questa è la definizione di un nuovo termine coniato per l’aumento eclatante di atti di violenza verso il genere femminile. Ogni due giorni in Italia una donna viene uccisa dal suo compagno, per non parlare di tutti gli altri tipi di violenza non casalinga. In totale più di 7 milioni di donne hanno subìto violenza di qualche tipo, dall’omicidio allo stupro, dallo stalking all’insulto verbale i tipi di violenza sono numerosi ma tutti colpiscono la sfera intima della persona sia sul piano fisico che su quello psicologico. Sono 86 le donne vittime di violenza ogni giorno, viene colpita una donna ogni 15 minuti. 120 sono le donne uccise nel 2022, 97 di loro sono state uccise in ambito familiare o affettivo.

Per sensibilizzare e conoscere meglio questo argomento, abbiamo incontrato in ambito scolastico la dottoressa Angela Cutillo, commissaria della polizia di Stato della questura di Reggio Emilia. Per prima cosa ci ha spiegato le varie forme di violenza: quella fisica che riguarda atti che integrano percosse, lesioni o violenza sessuale, quella psicologica che comprende insulti, rifiuto di comunicazione, rivalse sui figli, atti provocatori e allontanamento da amici e parenti; e infine quella economica che impedisce la ricerca di un lavoro, priva o controlla lo stipendio e il conto corrente e impedisce la regolarizzazione dei documenti di soggiorno in caso di donna straniera. Successivamente la commissaria ci ha fatto capire quanto sia fondamentale che ognuno di noi faccia attenzione al comportamento delle donne per accorgersi di eventuali violenze che possono subire, aiutandoci con degli indicatori psicologici come stress, stati d’ansia o attacchi di panico; comportamenti quindi ritardi, assenze dalla scuola o in caso di donna adulta dal lavoro; o anche fisici, come contusioni, bruciature, lividi, aborti spontanei o disordini alimentari.

La violenza di genere non è solo un problema penale, quindi è necessario un approccio multidisciplinare al fenomeno con interventi sia pubblici che privati.

Un’azione importante è quella svolta dalle forze di polizia. Compito della polizia è quello di intervenire adottando “l’ammonimento” del questore. I requisiti per richiederlo sono strettamente collegati al piano psicologico, cioè un perenne stato di ansia e di paura; al piano fisico-biologico, quindi al preoccuparsi per se stessi e per la propria incolumità; ma preoccuparsi anche di quelle persone vicine alla vittima; e infine sul piano della libera autodeterminazione, quando la donna cambia il proprio stile di vita perché costretta. Il maggior numero di ammonimenti del questore vengono fatti a oggi soprattutto per stalking e per violenza domestica: nel primo caso si verifica il richiamo orale del questore rivolto allo stalker e nel caso in cui la condotta persecutoria non venga interrotta lo stalker subirà un processo penale per il delitto di atti persecutori.

L’ammonimento del questore in caso di violenza domestica si ha quando ne vengono colpiti coloro responsabili di atti di violenza appunto in ambito domestico, in questo caso il procedimento amministrativo è attivabile direttamente dal questore, ed è necessaria una segnalazione. L’ammonimento risulta quindi uno strumento giuridico di natura amministrativa, non ha perciò un termine di durata.

Un’altra importante azione della polizia è lo sviluppo dell’app YouPOL, che permette di interagire con la polizia e consente di inviare segnalazioni, in modalità anche anonima, se si è testimoni o si è venuti a conoscenza di episodi di bullismo, di violenza domestica o di spaccio di stupefacenti.

YouPOL nasce dalla ferma convinzione che ogni cittadino è parte responsabile della vita democratica del Paese e quindi tutti, giovani e meno giovani, sono chiamati a concorrere al miglioramento della vivibilità del territorio e della qualità della vita.

Come si fa a fare una segnalazione? Scegli il tipo di episodio che vuoi segnalare e inserisci una descrizione dell’accaduto, il sistema in automatico rileverà la tua posizione, ma potrai modificarla, qualora non coincida con quella della segnalazione. Puoi allegare anche una foto scattandola in tempo reale o prelevandola dalla galleria immagini del tuo telefono, al termine clicca su “invia”. Inoltre, in ogni schermata è disponibile il menù di navigazione dal quale si accede a tutte le sezioni dell’App. Nell’area “I miei messaggi” troverai lo storico di tutte le segnalazioni inviate e come utente registrato avrai ulteriori funzionalità: la possibilità di inviare un sollecito e di verificare lo stato della segnalazione. Un’altra azione fondamentale che possiamo compiere per segnalare una violenza è comporre il numero 1522. Gratuito e attivo 24 ore su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.l