Gazzetta di Reggio

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Arrestato anche l’altro complice per la rapina alla tabaccheria

Arrestato anche l’altro complice per la rapina alla tabaccheria

Casalgrande Guidava lui la moto usata per la fuga dalla “Corsini” di Veggia

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Casalgrande Sono scattate le manette anche per Andrea Giglio, il 21enne sassolese ritenuto complice di Salvatore Rizzo, 28 anni anche lui di Sassuolo, nella rapina a mano armata alla tabaccheria Corsini di Veggia di Casalgrande compiuta il 25 agosto scorso.

Giglio era indagato a piede libero per quei fatti e deve rispondere di concorso in rapina aggravata e detenzione e porto illegale di munizioni. Secondo i carabinieri e la procura di Reggio era lui a condurre la moto con la quale poi Rizzo si diede alla fuga, dopo avere esploso un colpo di pistola che attinse il soffitto in cartongesso del locale.

Esito ben più drammatico ebbe la seconda rapina compiuta da Rizzo il 12 settembre successivo davanti alla filiale Bper di Veggia ai danni del benzinaio Achille Molinaro di 53 anni, colpito da un proiettile al ginocchio.

Già alla fine di gennaio i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Reggio Emilia, coordinato dalla procura diretta dal dottor Calogero Gaetano Paci, avevano identificato colui che era ritenuto il complice del colpo alla tabaccheria nel 21enne, di origine palermitana e domiciliato a Sassuolo.

Secondo gli investigatori c’era lui in sella alla moto fuori dalla tabaccheria, con la quale i due si diedero alla fuga. Erano le 19 quella sera, quando i banditi entrarono i nazione. Mentre il tabaccaio era intento alla chiusura, era entrato un uomo vestito di nero con un casco integrale a coprire il volto, brandendo una pistola: gli intimava di consegnargli il denaro dell’incasso.

La vittima però si era opposta, aveva lanciato nella direzione del rapinatore uno strofinaccio, ma l’uomo per tutta risposta aveva esploso un colpo di pistola verso gli espositori. Poi, si era diretto verso la cassa e si era fatto consegnare il denaro, circa 100 euro con i quali l’uomo era fuggito in sella alla mote guidata dal complice.

Le indagini si sono basate sulle immagini di video sorveglianza di alcune attività commerciali della zona. Così sono stati chiari marca, modello e colore del motociclo usato dai due banditi per entrare in azione.

Quando Rizzo è stato fermato per la rapina al benzinaio ed è stata sequestrata la pistola calibro 6.35 utilizzata per ferire il benzinaio, i carabinieri hanno scoperto che era proprietario di un motociclo uguale per marca, modello e colore a quello dell’assalto in tabaccheria, nel quale era stata usata un’arma del medesimo calibro.

A incastrare i due ci sono poi i tabulati telefonici e un video in particolare che li ritrae in atteggiamenti inquirenti in cui Rizzo spara a vuoto con una pistola di piccolo calibro e Giglio lo emula a gesti. A tirare in ballo il ragazzo davanti al pm era stato poi lo stesso Rizzo, finito già in carcere per la rapina al benzinaio.

Alle prime ore di ieri, dunque, i carabinieri reggiani del Nucleo investigativo, con la collaborazione dei colleghi di Sassuolo, hanno raggiunto il giovane e lo hanno arrestato eseguendo così un provvedimento di natura cautelare richiesto dalla Procura reggiana. Giglio domani comparirà in tribunale per l’interrogatorio di garanzia. 

M.F.