Gazzetta di Reggio

Reggio

Corsie vuote, sanità in rivolta «A rischio 500 posti di lavoro»

Alice Benatti
Corsie vuote, sanità in rivolta «A rischio 500 posti di lavoro»

A lanciare l’allarme è il sindacalista Gaetano Merlino, responsabile del comparto sanità per la Funzione pubblica della Cgil di Reggio Emilia

02 marzo 2023
3 MINUTI DI LETTURA







Reggio Emilia «Nella nostra provincia nei prossimi mesi sono a rischio 500 posti di lavoro collegati alla mancata sostituzione del personale sanitario prossimo al pensionamento e al mancato rinnovo di contratti a tempo determinato in scadenza. Stiamo parlando di infermieri, in particolare, ma il problema riguarda anche fisioterapisti, Oss, tecnici di radiologia, amministrativi: tutto il personale sanitario dell’azienda sanitaria locale, da Castelnovo a Reggio Emilia». A lanciare l’allarme è il sindacalista Gaetano Merlino, responsabile del comparto sanità per la Funzione pubblica della Cgil di Reggio Emilia. Proprio il “nodo” della carenza di personale, «essenziale a garantire la qualità dei servizi e i diritti dei dipendenti», domani e martedì prossimo, 7 marzo, porterà alla mobilitazione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil davanti all’ospedale Santa Maria Nuova.

La situazione a Reggio

«Pensionamenti non rimpiazzati, malattie di lungo periodo e maternità non sostituite, ferie non erogate». Sono questi i problemi, delineati da Merlino, con cui il personale sanitario dell’Ausl di Reggio Emilia si sta scontrando già da tre mesi. E le figure che componevano l’organico integrativo (il numero di operatori che garantiscono la copertura dei posti di lavoro per compensare le assenze dovute a malattie, a permessi legge 104 o congedi parentali, ad esempio) sono venute a mancare. «Il personale è stanco» sottolinea il sindacalista. «Alla situazione attuale le ferie non estive, quelle da ottobre a maggio, saltano alla prima malattia di un collega perché non c’è abbastanza personale».

Personale carente

Se i sindacati non riescono ancora a quantificare il fabbisogno di personale dell’azienda sanitaria locale necessario a mettere in pratica quanto previsto dalla riorganizzazione della sanità territoriale – «il piano attuativo su Reggio Emilia uscirà entro la fine di marzo» spiega Merlino –, a livello regionale si dovranno assumere dai 1.500 ai 2.300 infermieri di comunità, altri 270 infermieri per le centrali operative territoriali (COT) e circa 67 figure tra personale sanitario e amministrativo; per gli ospedali di comunità circa 639 infermieri, 420 oss, 142 fisioterapisti e almeno 800 infermieri e 600 oss oltre che psicologi e altre professionalità per trasformare le case della salute in case di comunità. «Viene spesso sbandierato da parte dell’assessorato alla sanità regionale il saldo del personale assunto dal 2018 ad oggi, pari a +7.300, ma la vera considerazione da fare è che per 15 anni si è tagliato sulle assunzioni. In realtà, chi è stato stabilizzato o assunto viene impiegato per lo più per “rattoppare gli organici”» sottolineano i sindacati in una nota congiunta.

Lo scontro con il bilancio

«Sicurezza, qualità e diritti devono prevedere tra le priorità la completa sostituzione del personale cessato per pensionamento o per dimissioni volontarie, le stabilizzazioni di tutti coloro che ne hanno i requisiti e i rinnovi dei contratti a tempo indeterminato», rivendicano le sezioni reggiane di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, che denunciato come «al contrario, da mesi, l’azienda sanitaria locale non garantisca queste necessità per produrre i risparmi di bilancio richiesti dalla Regione». «Ha necessità di farlo rientrare» rimarca Merlino, «le assunzioni sono a carico dalla Regione, che da sola arriva fino a un certo punto se lo Stato non aiuta». E conclude con un’amara constatazione: «I finanziamenti per la sanità pubblica stanno diminuendo».

L’incontro con Donini

Il 7 marzo Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl sono stati convocati in Regione dall’assessore alla sanità Raffaele Donini. In vista dell’incontro di martedì prossimo – «proprio perché non accetteremo risposte prive di contenuti reali e fattivi» dicono – hanno deciso di riprendere un percorso vertenziale unitario e condiviso tra livelli territoriali e regionali. Il primo “step” sarà domani con la distribuzione di materiale informativo che spieghi «la grave situazione che si sta delineando». A Reggio, come già riportato, sarà davanti al Santa Maria. l