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Stipendi da Paperoni a Reggio e provincia: siamo al sesto posto

Luciano Salsi
Stipendi da Paperoni a Reggio e provincia: siamo al sesto posto

La graduatoria del centro studi delle Camere di Commercio vede Milano guidare la classifica che considera 107 città

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Reggio Emilia Reggio Emilia si piazza al sesto posto fra le 107 province italiane per l'entità media dei redditi da lavoro dipendente. Nel 2021 ogni lavoratore reggiano ha percepito mediamente 16.912,12 euro netti, più 2,5% rispetto al 2019, senza contare altri introiti da affitti o rendite varie.

La graduatoria è stata stilata dall'istituto Tagliacarne, centro studi delle Camere di Commercio.

La guida Milano con 30.464,86 euro, il 6,7% in più.

Seguono Bolzano, molto distanziata con 18,942 euro, e due province emiliane, Bologna (18.629) e Parma (18.175). È quinta Roma, dove ogni abitante ha guadagnato in media 17.774 euro. Modena è ottava con 16.573 euro. Dividendo per 13 a Reggio Emilia risulterebbero 1300 euro al mese.

È bene chiarire, però, che l'istituto Tagliacarne ha compilato una classifica non degli stipendi mensili, ma dei redditi da lavoro annuali, cioè di quanto ogni lavoratore ha guadagnato mediamente con le buste paga di un anno intero, al netto delle imposte e dei contributi previdenziali. Si spiega così perché la nostra provincia abbia un totale retributivo molto più basso, poco più che dimezzato, rispetto alla capolista Milano, che non è così ricca da pagare il doppio chi vi è occupato, ma può garantire a molti un’occupazione continuativa e compensi elevati grazie anche alla grande rilevanza del settore finanziario.

Ci supera pure Roma, i cui numerosi impiegati ministeriali sono perlopiù assunti a tempo indeterminato in ruoli qualificati.

Né stupisce che Rimini, capitale del turismo estivo, sia solamente 58esima, dal momento che vi prevalgono gli impieghi stagionali.

Due province confinanti con Milano, floride ma basate molto sull'agricoltura e sul lavoro autonomo, Lodi e Pavia, sono addirittura in fondo alla graduatoria, 91esima e 103esima.

L'indagine delle Camere di Commercio, insomma, misura non tanto la ricchezza e il tenore di vita, quanto l'incidenza delle retribuzioni regolarmente dichiarate sul reddito complessivo dei lavoratori. Questo valore è alla base della seconda graduatoria elaborata dal Tagliacarne, che vede Reggio salire al quinto posto, con il 72,7% del reddito derivante da lavoro dipendente.

Milano è sempre in testa, con il 90,7%.

Troviamo poi molto distanziate Roma (75,7%), Vicenza (74,2%) e Parma (73,4%). Modena è decima con il 70,6%.

L'istituto Tagliacarne sottolinea un altro dato poco rassicurante.

Alla perdita del potere d'acquisto dovuta all'inflazione, che dal 2022 s'è impennata, s'è aggiunta in diversi casi fra il 2019 e il 2021 la diminuzione delle retribuzioni complessive in termini monetari.

Reggio Emilia è in linea con il più 2,5% della media nazionale e ha guadagnato 301 euro. Tuttavia i redditi da lavoro dipendente si sono alleggeriti in 22 province su 107.

In queste aree un lavoratore dipendente ha perso in media nel triennio 312 euro.

Salassi di oltre mille euro a testa si registrano d’altra parte a Venezia, Firenze e Prato, mentre crescite piuttosto robuste si rilevano a Milano (+1.908 euro), Parma (+1.425) e Savona (+1.282).