Ladri scatenati, tre colpi in pochi giorni
Nel mirino le casseforti di banche e negozi
Reggio Emilia «Che paura. Quando ho visto che la porta dell’ufficio era aperta e si intravedevano i calcinacci, essendo da sola e non sapendo se i ladri fossero ancora dentro sono scappata fuori». Così Tatiana Silingardi, 45 anni, dipendente dell’ortofrutta Cagna & Benelli di via Galilei 2 a Pieve Modolena, descrive lo spavento provato quando ha scoperto l’intrusione notturna. Il colpo ha consentito, a una banda dimostratasi accorta e ben informata, di portare via di peso due casseforti: una grande e vuota, l’altra – piccola e incassata, è stato necessario smurarla – contenente 4mila euro, l’incasso di due giornate. È il terzo colpo in provincia in pochi giorni in cui sono state rubate casseforti: un primo colpo a Lentigione, il 21 febbraio, alla filiale Emil Banca; il secondo è avvenuto alla Bpm di Vetto, nella notte fra martedì e mercoledì. Ieri mattina alle 6.40 Tatiana, «come ogni giorno», è arrivata al negozio sulla via Emilia. «Sono entrata dalla porta a vetri sul retro per timbrare: non ho avuto sospetti perché quella porta era intatta. Quando sono andata verso l’ufficio ho visto la porta, di solito chiusa a chiave, aperta e con segni di forzature. Uno spavento incredibile». Subito dopo è arrivato il responsabile, Safar Zubair; insieme hanno allertato il 112 e fatto un giro di perlustrazione. «Era tutto sottosopra: hanno cercato di forzare anche i due registratori di cassa – dice Zubair – La nostra prima preoccupazione è stata di rimettere in ordine per aprire l’attività».
Secondo una prima ricostruzione, i malviventi – almeno tre – sono entrati dalla fabbrica abbandonata (ex Giglio) di fianco: hanno tagliato la recinzione e sono entrati nel cortile, circondato da una cancellata in ferro. I malviventi non sono entrati dall’ampio ingresso a vetri sul retro che conduce al magazzino e «hanno cancellato dieci filmati e strappato l’hard disk». Un lavoro da professionisti. Una volta penetrata all’interno la banda si è diretta verso l’ufficio, dove si trovavano due casseforti: una piccola, agganciata alla parete, con il denaro e una, all’angolo opposto, poggiata a terra e vuota. Entrambe sono state rubate; ma prima i malviventi hanno avuto l’accortezza di strappare i fili dell’allarme e della videosorveglianza. L’allarme con tutta probabilità è scattato, ma i ladri – come hanno appurato in seguito i carabinieri – «hanno cancellato dieci filmati e strappato l’hard disk». Un lavoro da professionisti. «Sì l’impressione è che la banda fosse ben informata. Il che è ancor più inquietante: magari si sono finti clienti. Qui passano 500 persone al giorno – chiosa Tatiana – è la prima volta in questo negozio». Nel pomeriggio i carabinieri hanno trovato i forzieri vicino al parco Nilde Iotti, vuoti e contenenti solo documenti; sono stati restituiti al titolare. l