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Rifiuta il rigore: «Ero scivolato» Filippo premiato dal Comune

Rifiuta il rigore: «Ero   scivolato»  Filippo premiato dal Comune

L’attaccante del Saxum United rinuncia al vantaggio durante la partita

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Reggio Emilia È una partita importante per il campionato, ma Filippo non ha dubbi: il calcio di rigore che l’arbitro ha appena assegnato a suo favore, in realtà non gli spetta. L’attaccante era scivolato pochi attimi prima, ma da lontano il direttore di gara non vedeva bene la scena. Il giovane ha chiarito la dinamica, convincendolo a non assegnare il rigore.

A dare il buon esempio in un mondo in cui, talvolta, la competizione a tutti i costi ha la meglio, è Filippo Gangemi, 25 anni, attaccante e capitano della Saxum United di Reggio Emilia, che milita in terza categoria. Ieri, il giovane è stato premiato dal presidente del Consiglio comunale, Matteo Iori, nell’ambito del progetto “Grazie”, iniziativa con la quale si dà lustro ai cittadini che conferiscono valore alla città con le piccole scelte quotidiane.

«Filippo ha convinto l’arbitro a togliere un rigore che gli era stato assegnato e che, se realizzato, sarebbe stato determinante per non far perdere la sua squadra 2 a 1 contro il San Faustino di Rubiera – spiega il presidente Iori –. Durante un’azione Filippo è scivolato da solo, ma l’arbitro, piuttosto distante e mal posizionato, ha ritenuto che fosse stato vittima di un fallo e gli ha assegnato un calcio di rigore. Filippo si è subito rivolto al giudice di gara dicendogli che non aveva ricevuto nessun fallo e l’ha convinto a ritirare il rigore assegnato. Un semplice gesto di onestà e correttezza, che teoricamente dovrebbe essere la normalità. Ma purtroppo sappiamo che nello sport, così come nella vita di tutti i giorni, un gran numero di persone cercano delle scorciatoie anche se non meritate, o quantomeno non le rifiutano se vengono loro offerte. In tante attività sportive poi, a volte, sono gli stessi genitori a istruire i propri figli nel cogliere al volo le opportunità anche quando non sono giuste. Filippo ha fatto una scelta diversa, perdendo un vantaggio per sè e per la sua squadra, ma, guadagnando in rispetto di se stessi e facendo la scelta più onesta».

Come racconta lo stesso Filippo Gangemi, «ero scivolato, il portiere stava uscendo, ma non c’è stato alcun contatto. L’arbitro forse credeva ci fosse stato, ma in realtà non era così e gli ho detto che non c’era rigore. Io sono competitivo, nello sport e in tutti gli altri settori della vita, ma per me la lealtà stessa fa parte della competizione».

«I miei compagni – prosegue il capitano – inizialmente erano un po’ divisi, perché stavamo perdendo. Il presidente della società e mio padre sono stati contenti di come sono andate le cose. Nella nostra squadra, nata dalla fusione di due società, dare la possibilità di giocare a tutti è stato un pensiero sempre condiviso. Se tornassi indietro lo rifarei sicuramente. Cerco di essere il più giusto possibile in tutte le cose che faccio. La correttezza anche nei rapporti di amicizia e di lavoro».

Il presidente della Saxum United, Francesco Ortu, come detto, non ha alcun dubbio sul fatto che quella di Filippo sia stata la scelta giusta. Nel sito della società sono elencate le regole d’oro, fra le quali quella che recita: “Il calcio da tanti viene considerato un ambiente malato; sta a noi, dal basso, dimostrare che c’è un altro modo di giocare a calcio: un calcio “sostenibile” che rispetta le persone, le loro famiglie, l’ambiente che le circonda». l

S.A.

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