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Aemilia, confiscati beni per 11 milioni di euro ad Antonio Muto

Aemilia, confiscati beni per 11 milioni di euro ad Antonio Muto

L’imprenditore, condannato perché appartenente alla cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri, aveva costruito un impero nel settore dei trasporti: confiscati immobili, terreni e camion

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Reggio Emilia I Carabinieri del Ros, con il supporto in fase esecutiva del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di confisca beni emesso dalla Corte d'Appello di Bologna per un valore di oltre 11 milioni di euro, a carico di Antonio Muto.

Il provvedimento consegue alla irrevocabilità della condanna di Muto nell'ambito del processo "Aemilia" alla pena di 8 anni e 6 mesi di reclusione, tra gli altri, per il delitto di associazione mafiosa poiché appartenente alla cosca di 'ndrangheta "Grande Aracri" di Cutro che operava nelle provincie di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. Il provvedimento, eseguito nelle province di Reggio Emilia, Parma, Mantova e Crotone, ha portato al sequestro di 5 aziende operanti nel settore degli autotrasporti ed immobiliare, per un fatturato relativo all'anno 2017 di circa 3 milioni e mezzo di euro, ed un patrimonio netto complessivo di 1.063.999 euro; 23 immobili (tra cui 3 capannoni industriali sede delle aziende di autotrasporti, 8 abitazioni, 3 garage e 2 ettari e mezzo di terreno, ndr), acquistati ad un prezzo complessivo di 5 milioni euro; 92 veicoli, tra cui 28 trattori stradali, 43 semirimorchi, 5 autobus, 4 furgoni, 2 autocarri, 10 autovetture tra cui una Maserati e due Volkswagen ed 1 motociclo acquistati ad un prezzo complessivo di oltre 1 milione e mezzo di euro; 9 rapporti bancari con saldi positivi per circa 100.000 euro.