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Trovato il pilota scomparso, la moglie Barbara: «Adesso c'è un luogo dove lo potrò piangere»

Serena Arbizzi
Trovato il pilota scomparso, la moglie Barbara: «Adesso c'è un luogo dove lo potrò piangere»

Dopo 40 giorni, Ivano Montanari è stato individuato a Sant’Annapelago, la moglie: «Grazie a chi lo ha cercato»

06 marzo 2023
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Reggio Emilia Dopo 40 giorni di ricerche e di attesa estenuante da parte di famigliari e amici, ieri è stato ritrovato il pilota di 61 anni, scomparso circa mezz’ora dopo il decollo dal Campovolo, Ivano Montanari.

Un gruppo di escursionisti del Cai Toscana ha avvistato l’aereo con all’interno il pilota ieri pomeriggio, intorno alle 15, in un canalone a Sant’Annapelago, in un punto tra il crinale e Lago Santo, sull’Appennino modenese, nell’area in cui il radar aveva smesso di segnalarlo poco prima di mezzogiorno, il 28 gennaio, giorno della scomparsa.

Immediata è scattata la segnalazione e, di conseguenza, l’allarme che ha fatto accorrere sul posto un massiccio dispiegamento di forze, tra cui vigili del fuoco, soccorso alpino, guardia di finanza e carabinieri. La zona è stata messa sotto sequestro e, dato che il buio avrebbe complicato le operazioni, il recupero è stato rimandato a stamattina.

Montanari era decollato alle 11.22 dello scorso 28 gennaio dal Campovolo su un Eurostar Evektor EV97 di colore bianco, della scuola di volo Top Gun. Poco prima di mezzogiorno, il pilota aveva allertato la torre di controllo: “Rientro, c’è brutto tempo”. Poi il silenzio, squarciato dall’avvistamento di ieri, dopo parecchi giorni e centinaia di ore di ricerche messe in campo su un’area molto estesa.

La rassegnazione subentrata nel corso di queste settimane di attesa del ritrovamento, non ha attenuato il dolore per la morte di Ivano, tra famigliari e amici.

«Voglio ringraziare dal profondo del mio cuore tutti quelli che hanno partecipato alle ricerche e hanno fatto anche l’impossibile per trovare mio marito», spiega Barbara Bonvicini, moglie di Ivano Montanari, la quale fino a ieri mattina, dalla sua abitazione alle Due Maestà, non aveva mai cessato di chiedere che non ci si dimenticasse di cercare Ivano.

«Desidero che a tutti, amici, parenti, forze dell’ordine, arrivi il mio grazie per quanto hanno fatto – aggiunge Barbara, avvisata ieri dalla prefettura, con la quale ha preso accordi per raggiungere il luogo del ritrovamento –. Non avrei potuto chiedere un marito migliore di lui. Eravamo sposati da 25 anni e quest’anno avremmo dovuto celebrare il 26esimo anniversario. Con il trascorrere del tempo non mi sono mai stancata di chiedere che ci si ricordasse di lui. Adesso so che esiste un luogo dove potrò piangerlo».

Le ricerche messe in campo per trovare Montanari sono state massicce e hanno previsto un imponente dispiegamento di mezzi e di uomini su una vasta zona dell’Appennino, in particolare sul versante modenese, a partire dalla zona tra Pievepelago e Caselle, dove il radar ha smesso di segnalarlo e, al momento della scomparsa, si contavano 60 centimetri di neve.

«Anche stamattina (ieri per chi legge, ndr), gli elicotteri hanno perlustrato la zona – spiega Barbara –. Io li ringrazio dal profondo del cuore per ciò che hanno fatto e stanno facendo. È stato messo in campo tutto il possibile: lo hanno cercato anche con le racchette, con le ciaspole... Tutti i Corpi si sono messi in moto per passare al setaccio la zona. C’è stata una grandissima mobilitazione».

Due sono le indagini aperte dopo la scomparsa del 28 gennaio: una dell’Ente nazionale aviazione civile (Enac), l’altra in procura a Reggio.

«L’area su cui si sono estese le ricerche è molto vasta e pochi giorni fa è caduto oltre mezzo metro di neve su tutto quel frangente – spiega l’ingegner Fabio Baracchi, responsabile del soccorso per il Comando dei vigili del fuoco di Modena –. In più, il territorio è particolarmente impervio, per qualche chilometro non ci sono paesi e le ricerche con uomini a terra hanno richiesto più tempo ora, rispetto all’estate: almeno il triplo». l