Gazzetta di Reggio

Reggio

Aemilia, confiscati a Muto beni per undici milioni

Tiziano Soresina
Aemilia, confiscati a Muto beni per undici milioni

Al 51enne che è in cella tolte 5 aziende, 23 immobili, 92 mezzi

06 marzo 2023
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Reggio Emilia I Carabinieri del Ros, con il supporto in fase esecutiva del comando provinciale carabinieri di Reggio Emilia, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di confisca dei beni emesso dalla Corte d'Appello di Bologna per un valore di oltre 11 milioni di euro, in danno dell’imprenditore Antonio Muto (classe 1971), crotonese ma da tempo con casa e lavoro nell’autotrasporto a Gualtieri .

Il provvedimento consegue alla irrevocabilità della condanna di Muto nell'ambito del maxiprocesso Aemilia alla pena di 8 anni e 6 mesi di reclusione, tra gli altri, per associazione mafiosa poiché appartenente alla cosca di 'ndrangheta che operava nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena.

Il provvedimento, eseguito nelle province di Reggio Emilia, Parma, Mantova e Crotone, ha portato al sequestro di 5 aziende operanti nel settore degli autotrasporti ed immobiliare, per un fatturato relativo all'anno 2017 di circa 3 milioni e mezzo di euro, ed un patrimonio netto complessivo di 1.063.999 euro; 23 immobili (tra cui 3 capannoni industriali sede delle aziende di autotrasporti, 8 abitazioni, 3 garage e 2 ettari e mezzo di terreno), acquistati ad un prezzo complessivo di 5 milioni euro; 92 veicoli, tra cui 28 trattori stradali, 43 semirimorchi, 5 autobus, 4 furgoni, 2 autocarri, 10 autovetture tra cui una Maserati e due Volkswagen ed un motociclo acquistati ad un prezzo complessivo di oltre 1 milione e mezzo di euro; 9 rapporti bancari con saldi positivi per circa 100.000 euro.

Muto negli ultimi anni è rimasto coinvolto in due procedimenti di ’ndrangheta non indifferenti, vale a dire la citata Aemilia (definitiva la condanna come decretato dalla Cassazione il 7 maggio scorso) e Grimilde (in Appello del rito abbreviato la sua pena è scesa a 2 anni e 8 mesi come sentenziato il 16 giugno scorso).

Attualmente è in carcere ad espiare la pena di Aemilia e sulla sua permanenza in cella si è incardinata una battaglia legale su cui ha messo la parola “fine” la Cassazione (quarta sezione penale) rigettando il ricorso della difesa: per i giudici Muto «mantiene contatti con ambienti del sodalizio».