Pilota morto sull’aereo in Appennino Le ali ghiacciate causa della caduta
È l’ipotesi che affiora dall’indagine dopo il ritrovamento di Ivano Montanari
Reggio Emilia Le ali ghiacciate come possibile causa della caduta.
È l’ipotesi più accreditata tra quelle che affiorano dalle inchieste aperte sul caso di Ivano Montanari. Il pilota 61enne era decollato il 28 gennaio scorso dal Campovolo. Poco prima di mezzogiorno, l’ultima comunicazione alla torre di controllo: «C’è brutto tempo, sto rientrando». Poi, il silenzio. Sono due le inchieste aperte, come anticipato dalla Gazzetta. Una della Procura di Modena, l’altra dell’Enac, l’Ente Nazionale Aviazione Civile. Una delle ipotesi riguarda le ali dell’aereo, ghiacciate a causa della bassa temperatura. La visibilità era quasi azzerata mentre Montanari stava sorvolando il confine tra l’Appennino modenese e reggiano. Le ali dell’ultraleggero, non dotate di sistemi di sbrinamento, sarebbero gelate nel giro di poco e avrebbero fatto precipitare l’aereo, ritrovato sotto una ventina di centimetri di neve, a Sant’Annapelago.
Il corpo di Montanari è stato rimosso e portato alla medicina legale del Policlinico di Modena, dove con ogni probabilità l’autopsia consentirà di capire le cause del decesso.
Da un momento all’altro, poi, potrebbero iniziare le operazioni di rimozione dell’aereo.
«Siamo ancora all’inizio dell’attività di indagine: il velivolo è sotto sequestro – spiega il comandante Simone Less, della stazione del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza Abetone-Cutigliano –. È estremamente difficile raggiungere quella zona. Dovrà essere effettuato il recupero e poi proseguirà la parte di analisi dettagliata del velivolo. Si sta cercando un deposito giudiziario idoneo, preferibilmente nel Modenese, dove portare l’ultraleggero. L’aereo era intatto al momento del ritrovamento, ad eccezione, naturalmente, dei danni dovuti al fatto di essere precipitato. Abbiamo incontrato la vedova e i famigliari che ci hanno ringraziati. La rimozione potrebbe essere fatta a breve. I vigili del fuoco dovranno fare le loro valutazioni e molto probabilmente saranno loro a occuparsene, come l’anno scorso con l’elicottero precipitato sul Monte Cusna».
Nel frattempo, non si placa il dolore per la scomparsa di Montanari.
«Ci siamo conosciuti per la sua passione per il modellismo, era una persona gentilissima – dice Pierpaolo Bigi, presidente dell’Aeroclub di Castellazzo e pilota dal 1968 –. Le volte che gli ho parlato ho potuto apprezzare la sua affabilità».
«L’incertezza e l’ansia cedono ora il posto alle riflessioni, ai ricordi dei momenti trascorsi insieme e al dolore – commenta l’amico Fabrizio Coppa, dopo il ritrovamento sull’Appennino modenese –. Grazie a tutti coloro, istituzioni, personale sanitario e volontari, che hanno reso possibile il suo ritrovamento. Un abbraccio dai tuoi amici e sempre cieli blu, comandante. Avrei voluto chiacchierare ancora con te e condividere la nostra passione, ma sul piazzale avverto un senso di smarrimento e di tristezza». l