Minaccia di morte l’ex: in cella
Si appostava sotto casa e pedinava la donna: arrestato dai carabinieri. Il 27enne è recidivo: in passato è stato uno dei primi da Codice rosso nel Reggiano
Zona ceramiche Era stato uno dei primi destinatari a Reggio Emilia delle misure di prevenzione del cosiddetto Codice Rosso, la legge numero 69 del 19 luglio 2019 definita “scudo antiviolenza” perché, oltre all’inasprimento delle pene, la corsia preferenziale obbliga forze dell’ordine e la magistratura a intervenire entro tre giorni. Ora l’uomo ci è ricascato: mercoledì scorso il 27enne è stato arrestato dai carabinieri di Casalgrande per stalking nei confronti dell’ultima compagna.
I due si sono conosciuti nel 2021: dopo una breve convivenza, sono iniziati i problemi. Colui che all’inizio pareva un principe azzurro ha rivelato una personalità possessiva: tanto che la compagna, dopo aver accettato di riprendere la relazione, ha scelto di troncare il rapporto. È a questo punto che il 27enne ha iniziato a perseguitarla: la seguiva, si appostava sotto casa, la minacciava di morte. La giovane impaurita ha sporto denuncia e il 27enne, su disposizione del pm di turno Maria Rita Pantani, è finito in manette.
Dopo aver festeggiato l’8 marzo questa sarebbe una ordinaria vicenda di violenza di genere, se non fosse che il 27enne recidivo è noto alle forze dell’ordine per episodi fotocopia di cui si è macchiato fin da quand’era appena maggiorenne. Il giovane è stato uno dei primi destinatari, nella nostra città, del divieto di avvicinamento (e della sorveglianza speciale per un anno) per Codice rosso, nonché condannato con sentenza definitiva per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori nei confronti della fidanzata convivente, all’epoca 18enne, e nei confronti della madre di lei. Durante la convivenza i soprusi e gli abusi erano diventati talmente insopportabili da spingere la ragazza a scappare in una comunità con il figlio neonato. Lui aveva trovato la ex; si era presentato nella comunità minacciandola di morte anche davanti agli educatori. «Ti faccio fuori, non me ne frega niente di andare in galera». «Un’indole violenta e ossessiva», secondo i giudici, scaturita dopo l’abbandono in appostamenti e pedinamenti. Quando la giovane si era rifugiata da sua madre lui se l’era presa anche con la donna, che lo aveva denunciato per violenza privata.
Dopo quella relazione, risalente al 2017, il 27enne è stato denunciato da un’altra ex fiamma per maltrattamenti. Quello di ieri è stato quindi il terzo episodio di violenza di genere.