«La Provinciale 72 non è sicura, servono limitazioni al traffico»
Il comitato via Sottili-via Ghiardo: «Facciamo incidenti per entrare in casa»
Reggio Emilia «È necessaria una riorganizzazione del traffico su tutta la strada provinciale 72: il flusso di macchine che vanno forte è continuo. Mentre entravamo in casa nostra abbiamo fatto degli incidenti».
I residenti della strada provinciale 72 – che prende il nome di via Sottili a Reggio Emilia e poi via Ghiardo – chiedono che sia adottata una soluzione per poter percorrere la via in sicurezza, dopo i diversi incidenti che si sono verificati e più difficoltà legate alle condizioni della strada.
Con questo obiettivo è nato il “Comitato per la salute e la sicurezza della Sp 72- via Sottili e via Ghiardo”.
«Da anni la strada provinciale 72 che si snoda da Bibbiano a Codemondo sopporta una mole di traffico formato da auto e camion che la rende insicura per chiunque la debba percorrere – commentano dal comitato –. Il nostro scopo è rappresentare gli abitanti nelle zone attraversate dalla Sp 72 nel tratto tra Bibbiano e Codemondo chiedendo soluzioni che prevedano, in primo luogo, la mitigazione del traffico, ad esempio con la limitazione della circolazione dei mezzi pesanti e il declassamento della strada. In secondo luogo, chiediamo anche la valorizzazione dell’ambiente e delle ragioni di salute degli abitanti della zona. Diversi progetti di riorganizzazione della viabilità stanno interessando Codemondo. Tra questi ce n’è uno, la bretella tra la Sp28-Reggio Montecchio e la sp 72, che, di fatto, aprirebbe a un ulteriore territorio agricolo con grave danno all’ambiente. È intenzione del comitato promuovere ogni progetto che tenga in dovuta in considerazione la salute e la sicurezza di chi vive e percorre la sp 72, ma opporsi a progettualità ce risultino sganciate da una visione di insieme di tutta l’area. La bretella, inoltre, costeggerebbe una zona classificata come “parco agricolo del Ghiardo, zona di interesse paesaggistico e archeologico” su cui già insiste un ecomostro, un grande stabilimento, ben visibile dalle nostre case».
Il comitato chiede, innanzitutto, che la strada sia declassata secondo il progetto già presente in Provincia. «Poi vorremmo fosse chiusa al traffico pesante – aggiunge il comitato –. E chiediamo una messa in opera di misure di mitigazione del traffico leggero e una pista ciclopedonale che ci consentisse di uscire di casa tranquilli».
«Un’auto si è schiantata nel mio cortile», aggiunge una residente. «A me hanno abbattuto un muretto», aggiunge una vicina.
C’è anche chi sottolinea l’assenza di fermate di mezzi pubblici sulla strada. «La situazione va avanti da decenni – conclude il comitato di cittadini –. Abbiamo intenzione di rivolgerci alla Provincia a trovare una soluzione prima possibile e spronare i Comuni coinvolti dalla nostra strada».