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«La strada della morte», via Molinazza ancora sotto accusa per l’asfalto

Miriam Figliuolo
«La strada della morte», via Molinazza ancora sotto accusa per l’asfalto

Nasciuti: «In arrivo l’autovelox». Il comitato: «Non basta»

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Scandiano L’incidente costato la vita ieri al 49enne Andrea Spezzani è l’ultimo di una tragica serie, ormai, avvenuti lungo via Molinazza. Almeno dal 10 aprile 2016 – giorno in cui a soli cento metri di distanza da dove è avvenuto lo schianto di ieri, morì la 21enne Lucrezia Lombardi – i residenti costituiti in comitato lottano per ottenere condizioni di sicurezza in questa strada da loro ribattezzata “via della morte”.

Ma le richieste in questo senso erano cominciate già da un paio di anni prima di quella tragica data.

Tra i membri più attivi del comitato c’è anche Elisa Lombardi, la sorella maggiore di Lucrezia, che dal giorno della sua morte non si dà pace e ha partecipato già a diversi incontri con le amministrazioni locali che si sono succedute.

Questo dopo che il problema di via Molinazza era stato al centro anche del dibattito politico, con interventi del M5s scandianese, e di una esposto del comitato nel gennaio del 2018. «Altissima velocità; scarsa visibilità; banchina altissima a causa dei vari strati sovrapposti di asfalto (causa della morte di Lucrezia e forse anche di Andrea), talmente alta che se un’auto finisce con una gomma giù dall’asfalto poi perde il controllo e si schianta contro uno dei tanti alberi presenti; poca manutenzione», continuano ad essere i problemi segnalati.

Prima la giunta Mammi, poi ora quella di Matteo Nasciuti, non hanno mancato di mettere il loro impegno nella ricerca di soluzioni. Nasciuti ieri, è intervenuto esprimendo il cordoglio dell’amministrazione per l’accaduto e annunciando la prossima installazione di un autovelox, risultato atteso e non facile perché gravato da una lunga procedura autorizzativa. Proprio su questo verteva uno degli ultimi incontri con lo stesso comitato.

«Quando un uomo muore sulle strade la comunità deve interrogarsi – ha scritto ieri il primo cittadino –, soprattutto se accade in una via che già in passato è stata teatro di incidenti anche gravi. Noi lo abbiamo fatto e dopo anni abbiamo ottenuto, a inizio 2022, l’ok dalla prefettura per posizionare un autovelox fisso su un’arteria stradale su cui originariamente non era previsto. Nei giorni scorsi è uscito il bando per l’assegnazione delle posizioni autovelox, come prevede il codice degli appalti, e prossimamente contiamo di avere un’assegnazione e di partire coi lavori anche in via Molinazza. Crediamo che, accanto a questa soluzione, occorra continuare a lavorare (non solo a Scandiano) sull’educazione al rispetto del codice della strada».

Ma secondo la Lombardi la velocità non è l’unico aspetto, anche se piace l’idea di installare foto di schianti mortali “dissuasori” all’inizio della via. «Il problema dello scalino della banchina è gravissimo – sottolinea –. Mia sorella andava ai 60 km/h. Constatato dai rilievi». E chiede al sindaco un incontro con i cittadini, il comitato, i famigliari delle vittime «per discutere le soluzioni alla banchina mostruosa che si è formata negli anni». l

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