Gazzetta di Reggio

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La storia

Linda, la quarterback degli Hogs fra solidarietà e amore per la natura

Alice Benatti
Linda, la quarterback degli Hogs fra solidarietà e amore per la natura

Gioca nella prima squadra reggiana femminile di flag e ha donato il midollo

15 marzo 2023
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Reggio Emilia È una storia che va oltre gli stereotipi quella di Linda Giovanardi, 23 anni compiuti lo scorso settembre. Sono almeno tre, quelli che abbatte naturalmente nella sua vita di tutti i giorni: il football americano è uno sport per soli maschi, i giovani non hanno voglia di “sporcarsi le mani” lavorando in campagna e, l’ultimo, pensano solo a se stessi. Lei, da due anni quarterback degli Hogs (storica società che dal 2019 ha anche una squadra di flag football femminile), lavora in una stalla, dove si prende cura delle bovine adulte, ed è donatrice di midollo osseo.

La donazione di midollo

È successo quattro anni fa. «Ero iscritta all’Admo da appena un anno quando all’improvviso è arrivata la chiamata», racconta Linda, originaria di Cadelbosco di Sopra ma residente a Reggio. «Sinceramente non ho mai pensato di tirarmi indietro, nessun ripensamento. Mi sono detta subito “ok, vado”. Ero pronta a dare una mano. In quella settimana hanno eseguito diversi test e verificato che fossi in piena salute poi mi hanno fatto il prelievo di midollo, tramite il sangue, al centro trasfusionale del Santa Maria Nuova di Reggio Emilia».

Il flag football

Il flag football è uno sport di squadra simile al football americano perché si gioca con la stessa palla ovale ma che si differenzia per l’assenza del contatto fisico: l'avversario non viene dunque fermato tramite il placcaggio, bensì prendendo una bandierina (flag, appunto) che è attaccata alla cintura, determinando così l'interruzione dell'azione. «Stiamo vedendo che in tutto il mondo il flag sta prendendo sempre più piede» testimonia la quarterback, la quale riporta che, al campionato femminile in cui militano le sue Hogs, tre anni fa erano iscritte nove squadre, lo scorso anno quattordici e quest’anno sedici. In Emilia-Romagna, sono tre le formazioni presenti: Panthers Parma (campionesse d’Italia), Hogs Reggio Emilia e Aquile Ferrara (le debuttanti della stagione in corso). «Questo sport accoglie tutti ma la connotazione maschile ancora rimane. Così come il contatto non è totalmente escluso. Poi ci si allena sotto la pioggia, ci si sporca. Il flag aiuta a formare il carattere e crea un senso di unione con le compagne molto forte». Il primo allenamento delle Hogs è stato il 17 aprile 2019. «Da quel giorno ad oggi abbiamo incontrato molte difficoltà e tante cose sono cambiate a partire dalla squadra, molte se ne sono andate, altre sono state piano piano reclutate – scrivono in un post affidato ai social – abbiamo ricominciato a novembre 2021 con un nuovo allenatore e dalle sette che eravamo siamo arrivate ad essere in dodici. E dopo tanto che ci speravamo siamo riuscite ad iscriverci al nostro primo campionato».

Il lavoro nella stalla

«Il mio amore per i cavalli nasce da bambina», racconta. «Fino a quattro anni fa ho fatto equitazione, una delle mie passioni insieme alla fotografia. Poi in terza superiore ho deciso di svolgere la mia esperienza di alternanza scuola-lavoro in una stalla e lì ho cominciato ad appassionarmi alle vacche. Ho iniziato dai vitelli e sono passata agli animali più adulti. Ho sempre voluto fare la veterinaria ma non ho mai avuto molta voglia di studiare. Di fatto, però, oggi mi occupo della gestione delle bovine, collaborando con il veterinario: dalla mungitura alle terapie fino alle fecondazioni. Lavoro a tempo pieno per la società agricola società agricola Dolci & Vinsani di Cella. Abbiamo quattro robot di mungitura e, nell’arco di 12 ore, le bovine si fanno mungere in autonomia. Mi piace il mio lavoro, sto bene».