Gazzetta di Reggio

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Cadelbosco si mobilita per aiutare la famiglia Appia dopo la morte del 43enne

Miriam Figliuolo
Cadelbosco si mobilita per aiutare la famiglia Appia dopo la morte del 43enne

Si indaga sulle cause dello schianto mortale in scooter

16 marzo 2023
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Cadelbosco Sopra Le famiglie dei bambini della scuola primaria di Cadelbosco Sotto e l’amministrazione locale sono pronte a intervenire in aiuto della famiglia di Thomas Appia, l’operaio di 43 anni morto martedì sera per le conseguenze di un incidente stradale.

L’uomo stava percorrendo via Marconi in sella al suo scooter Aprilia quando, in seguito a una sbandata, ha perso il controllo del due ruote finendo per impattare con estrema violenza contro un lampione ai margini della provinciale.

Lo schianto, poi risultato fatale – Appia è morto subito dopo il suo arrivo in ospedale a Reggio a bordo di un’ambulanza – è avvenuto a soli 150 metri da casa, dove lo attendevano i tre figlioletti e la moglie, sulla cui sorte ora c’è estrema preoccupazione.

Sulla dinamica ora vogliono vederci chiaro i carabinieri, che indagano coordinati dalla procura reggiana; al lavoro i militari del Nucleo radiomobile di Guastalla, intervenuti per i rilievi. Non si scarta alcuna ipotesi.

Appia, operaio in un’azienda locale, era l’unica fonte di sostentamento della famiglia. Di più. «Thomas era quello che gestiva tutto in famiglia – dicono dalla scuola primaria di Cadelbosco Sotto dove i due figli più grandi frequentano la prima e la terza classe –. Non solo il lavoro in fabbrica. Era lui che faceva la spesa, che portava e ritirava i bimbi a scuola. È stato lui, durante i lockdown, a occuparsi dei collegamenti online per la didattica a distanza».

Perdere un tale punto di riferimento, non solo economico, accresce il dramma che sta vivendo la famiglia.

«Ho saputo in via informale della volontà dei genitori di organizzare qualcosa in aiuto della famiglia. Forse coinvolgendo anche un’attività locale – riporta il dirigente dell’istituto comprensivo di Cadelbosco, Andrea Tedeschi –. Questa è una tragedia che coinvolge tutte le famiglie».

Anche l’amministrazione locale si dice pronta: «Ci siamo attivati e siamo pronti a rispondere ad eventuali richieste di aiuto, anche per quanto riguarda il funerale».

Una difficoltà in più viene dal fatto che la moglie non parla italiano e ha bisogno, quindi, di assistenza per le pratiche. Intanto a Coviolo, dove la salma è stata ricomposta, risulta che il medico legale abbia avanzato la richiesta di un accertamento necroscopico.