Gazzetta di Reggio

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Il nuovo elettrodotto a Colombaia fa saltare i nervi in Consiglio

Adriano Arati
Il nuovo elettrodotto a Colombaia fa saltare i nervi in Consiglio

Carpineti Il caso legato alle Werther Sicam a rischio trasferimento

18 marzo 2023
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Carpineti Fra timori per quindici posti di lavoro, tensioni e abbandoni dell’aula sui temi ambientali, si è rivelato parecchio animato il consiglio comunale carpinetano svoltosi giovedì in municipio.

La seduta è partita con una mozione della lista di opposizione di Carpineti Civica sul futuro della sede della Werther-Sicam di Colombaia di Secchia, dove operano 15 persone a rischio di trasferimento nello stabilimento principale di Correggio. Un brusco cambio che rientra all’interno delle complesse manovre che coinvolgono la Werther International di Reggio, la Sicam di Correggio e le consociate Italgarage-Equipments e Apac, ora affidate a commissari e impegnate in un tentativo di concordato.

Diversi fra i dipendenti appenninici erano in aula, preoccupati per il futuro e per l’eventuale spostamento a circa 70 chilometri da casa. All’unanimità il consiglio si impegna per mantenere operativa la struttura distaccata. La consigliera di Futuro Comune Rita Migliaccio ha informato che il Pd carpinetano ha chiesto ai propri consiglieri regionali di attivarsi sulla vicenda.

L’armonia si è spezzata sul punto successivo: la votazione di una “procedura speciale” per una variazione urbanistica e l’apposizione di un vincolo di pubblica utilità. Un cambiamento necessario per poter procedere all’esproprio di un terreno, parte di una cava, non lontano da Colombaia, su cui costruire un elettrodotto al servizio di un parco fotovoltaico da circa un megawatt di potenza.

Il progetto potrebbe coinvolgere anche alcuni attuali dipendenti Werther. L’area estrattiva è divisa fra una parte ancora attiva e una dismessa, pensata come luogo di installazione dell’impianto fotovoltaico.

Il no della consigliera Migliaccio, secondo l’amministrazione comunale, «ha temporaneamente bloccato un progetto strategico e indispensabile per la nostra comunità sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista economico, sociale e lavorativo». La procedura infatti richiedeva voto unanime.

La tensione si è protratta sul terzo argomento, una mozione condivisa dai tre gruppi consiliari sulla promozione delle comunità energetiche.

Al momento della discussione, il capogruppo della maggioranza Bene Comune, Marco Benassi, ha annunciato il ritiro della propri firma dal documento e ha abbandonato l’aula, seguito dagli altri consiglieri del gruppo, in polemica col precedente voto della Migliaccio: «Non possiamo votare un documento con la signora Migliaccio, che prima dichiara solidarietà ai lavoratori che stanno perdendo il posto di lavoro e si dichiara sostenitrice dell’istallazione di impianti fotovoltaici e delle comunità energetiche e poi vota contro l’elettrodotto, che deve trasportare l’energia da fonte solare ai cittadini», sostiene Benassi.

A suo dire, «in un colpo solo ha anche interrotto il recupero ambientale di una cava esaurita e ha tolto la speranza a due lavoratori della vicina Werther di trovare impiego nel nuovo insediamento produttivo».

Non solo: per Benassi, «il voto della Migliaccio ha compromesso anche i posti di lavoro della parte di cava attiva». Il sindaco Tiziano Borghi spiega di aver «invitato l’imprenditore a non abbandonare l’iniziativa e di avergli garantito, con la maggioranza, tutto l’appoggio necessario». l