Gazzetta di Reggio

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Parcheggi della Mediopadana, c’è un esposto contro il Comune

Roberto Fontanili
Parcheggi della Mediopadana, c’è un esposto contro il Comune

Depositato in Procura da Coalizione Civica e M5s: appalti nel mirino. Il Comune si difende: «Tutto regolare»

18 marzo 2023
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Reggio Emilia Finisce in Procura l’assegnazione diretta da parte del Comune dei parcheggi P1 (ancora chiuso) e P2 alla Mediopadana a Coopservice, in qualità di società capogruppo, assieme alla società Gps (Global Parking Solution). Società quest’ultima riconducibile al principe siciliano Filippo Lodetti Alliata, che ha già in gestione i parcheggi ex caserma Zucchi e park Vittoria e recentemente ha acquisito tre storici ristoranti reggiani.

L’esposto depositato presso la Procura della Repubblica, è stato inviato anche all’Autorità nazionale Anticorruzione e all’Autorità Garante della concorrenza e del mercato ed è a firma dei consiglieri comunali di M5s e Coalizione Civica Paola Soragni, Gianni Bertucci, Fabrizio Aguzzoli e Dario De Lucia, dell’europarlamentare Sabrina Pignedoli e della deputata Stefania Ascari (entrambi del M5s). Per cui è possibile ipotizzare che la vicenda possa finire in Parlamento. Per i consiglieri comunali reggiani e i due parlamentari, «i parcheggi P1 e P2 della stazione Mediopadana sono stati assegnati senza rispettare l’art. 63 del Codice degli appalti del 2016» e «la scelta di un affidamento tramite procedura negoziata parrebbe del tutto arbitraria, in violazione della trasparenza e libera concorrenza e del pari trattamento degli operatori economici».

Una decisione, che si è rivelata quasi obbligatoria per i firmatari dopo aver effettuato da marzo 2022 in poi l’accesso agli atti e presentato un’interrogazione in Sala Tricolore, mai discussa. «Non sempre – rimarcano – ci è stata fornita una risposta, costringendoci così a chiedere alle Autorità di effettuare gli opportuni accertamenti», affermano i consiglieri comunali sottolineando che il Codice per gli appalti «prevede che sia possibile ricorrere alla procedura negoziata anziché al bando pubblico solo alla luce di alcuni requisiti e l’invito ad almeno cinque operatori economici del settore».

Invito che non è mai stato effettuato. L’assegnazione – è stato sostenuto – è avvenuta dopo che un primo bando era stato ritirato perché i lavori non erano ancora conclusi e che un secondo bando era andato deserto. Dopo di che il Comune ha scelto l’affidamento diretto alla società che aveva formulato un’offerta migliorativa e cioè la riduzione di 1.000 euro su un importo di circa 875mila euro per la gestione dei due parcheggi per il biennio 2023-25. Nella risposta fornita dal Comune attraverso il dirigente comunale ingegnere David Zilioli, hanno detto i quattro consiglieri, si sosteneva che il mancato invito di altri operatori è avvenuta in quanto “non ci sono soggetti interessati” e che “non c’era tempo, si è proceduto così per urgenza”. Due motivazioni ritenute non convincenti né soddisfacenti e in violazione della trasparenza e libera concorrenza. «Una generica urgenza nell’esecuzione delle opere non è sufficiente a giustificare la mancata applicazione della normativa e lo svolgimento di consultazioni preliminari di mercato costituisce un passaggio imprescindibile della procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, in ossequio al principio di concorrenza». Aggiungendo, infine come una sentenza del 2021 del Consiglio di Stato, ricordi che «il rispetto dell’articolo 63 garantisce il principio di concorrenza e di trasparenza» e da ultimo che «il parcheggio P1 non è ancora aperto».

«La cultura del sospetto e la diffamazione sono smentite dall’oggettiva ricostruzione dei fatti». Così il Comune, attraverso una nota, risponde alle affermazioni di Movimento 5 Stelle e Coalizione Civica relativamente all’affidamento dei servizi di gestione dei parcheggi alla Stazione Av Mediopadana, affidamento che «ha rispettato tutte le norme e i vincoli previsti dal Codice degli appalti». «Va chiarito – si legge – che il parcheggio a servizio della Stazione Av Mediopadana non è stato oggetto di concessione alcuna da parte del Comune di Reggio Emilia. La concessione presuppone infatti il trasferimento del bene con i conseguenti rischi di finanziamento, costruzione e gestione. Nel caso del parcheggio Av, invece, lo stesso è stato finanziato, realizzato e mantenuto nella proprietà e disponibilità del Comune. Tradotto: tutti gli incassi del parcheggio sono a beneficio del Comune. Al contempo, si è reso necessario individuare tramite appalto le competenze necessarie e non disponibili presso l’Ente, al fine di garantire guardiania, sicurezza, manutenzione e pulizia del parcheggio».

«Una prima gara con procedura aperta – ricorda il Comune – è stata revocata al fine di adeguare il capitolato al nuovo prezziario della Regione, in una fase di aumento dei valori delle forniture di prodotti e servizi in edilizia. Una seconda gara, sempre con procedura aperta, dopo l’approvazione di un nuovo progetto è stata pubblicata ed è andata deserta. A questa seconda gara, ha fatto seguito la candidatura di un raggruppamento temporaneo di imprese che ha confermato le condizioni dell’appalto con ulteriori migliorie. Non corrisponde pertanto al vero che non siano state espletate procedure di evidenza pubblica. A seguito di tale procedura, che si è regolarmente svolta, non essendo pervenute offerte, si è affidato, con procedura negoziata, all’unico operatore economico che si è reso disponibile; e questo con un duplice vantaggio: l’Ente non ha dovuto aumentare l’importo a base di gara e non si è rimandata l’apertura del parcheggio, fatto che avrebbe determinato un significativo danno in termini di incassi. L’affidamento scade alla fine del 2025».

Viene inoltre sottolineato che «c’è stata la pubblicazione di un bando di gara, andato deserto, come già detto per altro nella risposta all’accesso agli atti presentata dal M5S». Così come vien evidenziato che «la procedura negoziata ex articolo 63 a seguito di un bando pubblico (alias procedura aperta), che non ha ricevuto offerte, richiede un’apposita preliminare indagine di mercato se vi sono le condizioni e, tipicamente, quando l’Amministrazione varia le condizioni del contratto al fine di renderlo più interessante per il mercato. A fronte della proposta di un operatore che, appena scaduta la gara, accetta tutte le condizioni del bando, l’indagine di mercato può intendersi già svolta con il bando andato deserto e l’aggiudicazione diretta all’operatore è motivata dall’oggettiva assenza di concorrenza sul mercato». 

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