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Reggio Emilia corre veloce: l’export cresce del 18,8% e vale 13,8 miliardi

Luciano Salsi
Reggio Emilia corre veloce: l’export cresce del 18,8% e vale 13,8 miliardi

Il commissario straordinario della Camera di Commercio, Stefano Landi: «Un aumento che stabilisce un nuovo record». Il 99,34% delle esportazioni proviene dal manifatturiero

18 marzo 2023
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Reggio Emilia Continua a venire soprattutto dai mercati esteri la domanda che fa recuperare all'economia reggiana il terreno perduto nel 2020, l'anno orribile della pandemia. Il valore delle esportazioni è salito l'anno scorso a 13,8 miliardi, il 18,8% in più rispetto al 2021, che aveva registrato un'analoga crescita annuale. Stefano Landi parla di un «aumento straordinario che stabilisce un nuovo record, anche se bisogna tenere conto dell'inflazione». Il commissario straordinario della Camera di Commercio sottolinea inoltre: «In un anno segnato da scenari internazionali molto complessi, a partire dalla guerra in Ucraina, è importante questa ulteriore dimostrazione di grande competitività del sistema produttivo reggiano».

Secondo i calcoli fatti dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio sulla base dei dati Istat, nel 2022 le importazioni hanno conosciuto un incremento pari al 26,1%, arrivando a 6,5 miliardi. Il saldo commerciale, risultante dalla differenza fra l'export e l'import, è sempre molto positivo, pari a 7,3 miliardi contro i 6,5 del 2021 e i 5,9 del 2020. La provincia di Reggio conserva il dodicesimo posto nella graduatoria nazionale e il terzo in quella regionale dopo Bologna e Modena. Le vendite reggiane all'estero si sono indirizzate per il 71% verso l'Europa, arrivando a un totale di 9,6 miliardi di euro, il 16,5% in più sul 2021. La Germania è al primo posto con 1,85 miliardi, il 13,36% delle nostre esportazioni. Segue la Francia con 1,59 miliardi (11,5%). La Gran Bretagna, ormai fuori dall'Unione Europea, ha pagato 727 milioni per gli acquisti dalla nostra provincia. Il continente americano ha assorbito il 14% delle merci reggiane esportate, riscontrando una crescita record del 34,8%. Agli Stati Uniti ne sono andate per un valore di 1,51 miliardi. L'Asia ne ha acquistate il 10%, cioè il 15,2% in più. La sola Cina ha fatto compere per 402 milioni. Il 3% dei nostri prodotti è finito in Africa, il 2% nel resto del mondo.

La quasi totalità delle esportazioni reggiane, il 99,34%, proviene dal settore manifatturiero. La parte del leone l'ha fatta il comparto dei macchinari, grazie al consolidato sviluppo in ambito meccatronico, che ha raggiunto il valore di 5,97 miliardi di euro, il 15,3% in più rispetto al 2021. È stato ancora più rilevante (più 41,1%) il tessile-abbigliamento, salito a 2,28 miliardi. La siderurgia si colloca al terzo posto con 1,75 miliardi di euro di vendite all'estero, l'11,6% in più. Gli articoli in gomma e materie plastiche hanno toccato un valore di 1,6 miliardi, in crescita del 17,2% sul 2020. La tendenza è buona anche per la filiera agroalimentare, che segna un aumento del 9,4%. Nel suo insieme l'Emilia Romagna è al secondo posto nella graduatoria delle regioni italiane. Nel 2021 aveva una quota del 14% sulle esportazioni dall'Italia, seguendo la Lombardia che arrivava al 26,35 e precedendo il Veneto, che era al 13,6%. Come nell'ambito provinciale brilla il comparto dei macchinari e delle apparecchiature meccaniche, che realizza oltre un quarto delle vendite estere regionali. Segue l'industria chimica, farmaceutica e delle materie plastiche. È stato forte il contributo alla crescita dei prodotti farmaceutici, avvantaggiati dalla lotta contro la pandemia, e dei prodotti chimici. È stato notevole l'apporto dei mezzi di trasporto, oltre a quello della metallurgia e dei prodotti in metallo. L’export dell’industria alimentare e delle bevande aveva messo a segno nel 2021 un sensibile incremento, arrivando al 9,5 per cento del totale regionale.l