Gazzetta di Reggio

Reggio Emilia Da cappella del Seminario è stata trasformata in una maestosa aula universitaria, impreziosita da oltre duecento poltrone rivestite di pelle di colore rosso, che è stata intitolata “Artigianelli” in ricordo dell’omonimo istituto fondato da don Zefirino Iodi nel 1913 a Reggio Emilia come centro di attività socio-assistenziali ed educative per i minori. A Palazzo Baroni, attuale sede del dipartimento di Educazione e Scienze Umane – Desu di Unimore, ieri mattina si è tenuta l’inaugurazione della targa commemorativa della donazione fatta da Mauro Lugli e Ilda Paguni in memoria del fratello di quest’ultima: Rodolfo Paguni, psicologo e psicoterapeuta di rinomata fama che ha svolto la sua attività di ricerca, clinica e didattica presso università straniere e italiane, tra cui l’Università di Modena e Reggio Emilia. Come ha ricordato il magnifico rettore di Unimore, «ha lavorato nella nostra città ed è stata una persona amata da tutti coloro che l’hanno conosciuto».

Per Porro «la donazione è un importante omaggio alle nuove e future generazioni che qui studiano campi paralleli a quelli che erano gli interessi di Rodolfo Paguni», venuto a mancare nel 2011. «Desidero esprimere la mia sincera gratitudine alla famiglia – ha sottolineato – grazie alla quale abbiamo potuto creare un’infrastruttura di eccellenza per la didattica e la ricerca, contribuendo in modo significativo al progresso e allo sviluppo della nostra università». Nello specifico, la famiglia Lugli Paguni ha donato le sedute dell’aula per un totale di circa 260mila euro. Nell’ambito della cerimonia, la direttrice del Desu, Annamaria Contini, ci ha tenuto a ringraziare i coniugi, presenti per l’occasione a Palazzo Baroni, per avere permesso di rendere l’aula “Artigianelli” una sala conferenze non solo moderna e attrezzata, ma anche bello confortevole. «Sappiamo che per Loris Malaguzzi questo favorisce l’apprendimento – ha detto – siamo felici che i nostri studenti e le nostre studentesse possano usufruire di uno spazio come questo, che favorisce l’apprendimento e l’ascolto: un ambiente dove è piacevole incontrarsi ed entrare in relazione con altre persone». Dal canto loro, i coniugi spiegano di avere scelto questa aula come destinataria della loro donazione perché si sono innamorati «di questo palazzo che domina Reggio» appena lo hanno visto.

Il sindaco Vecchi ha evidenziato che questa è diventata «una delle più importanti sale auditorium della città», che a livello universitario continua a crescere e si prepara ad inaugurare nuovi tasselli come il polo digitale alle ex Reggiane.