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Un premio a cinque nuovi specializzandi destinati a lavorare nel Pronto soccorso

Luigi Vinceti
Un premio a cinque nuovi specializzandi destinati a lavorare nel Pronto soccorso

Cerimonia organizzata dal Lions Club: «Grazie a questi giovani che si sacrificano per noi»

25 marzo 2023
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Reggio Emilia È un autentico “Oscar della sanità” quello consegnato ieri mattina a cinque studenti universitari iscritti alla Scuola di specializzazione d’Emergenza Urgenza di Unimore. Sono futuri medici che hanno scelto di dedicare la loro professione a quanti arrivano al pronto soccorso, ultimo avamposto ospedaliero della vita.

Così è stata significativamente presentata la singolare cerimonia che si è svolta a Palazzo Rocca Saporiti, lo storico edificio che sorge davanti all’ospedale Santa Maria Nuova, dove si sono incontrati esponenti di varie istituzioni invitati dal Lions Club di Scandiano, accolti anche dai vertici accademici e ospedalieri.

«Un premio quanto mai significativo – ha precisato nell’introduzione Angelo Santoro, presidente del club scandianese – considerando il momento di difficoltà che vivono i pronto soccorso. Non sta a noi capire le cause di questo disagio che è sotto gli occhi di tutti, ma possiamo definire questa occasione come il giorno del riconoscimento agli studenti che hanno intrapreso questa strada sacrificando le loro vite professionali per salvare quelle degli altri. Troppo spesso dimentichiamo ciò che è davvero importante, e viviamo come se non ci fosse un domani. Eppure di fronte all’emergenza siamo tutti uguali, non c’è distinzione fra potenti e umili, ricchi e poveri; se hai un incidente non c’è tempo per chiamare il direttore di banca che garantisca per te o l’amico chi ti può aiutare. L’unico che può farlo è il medico del pronto soccorso che presta le prime cure. Ed ecco che sei fortunato se ti capita uno di questi dottori specializzandi. Per questo non solo li premiamo, ma li incoraggiamo a continuare e a “contagiare” altri colleghi che possono rivedere i rispettivi percorsi professionali per mettersi al servizio della sanità pubblica». Ad applaudire l’intervento un qualificatissimo uditorio composto fra gli altri dalla parlamentare Pd ed ex sindaca di Correggio, Ilenia Malavasi, dalla consigliera regionale Stefania Bondavalli, dalla direttrice generale dell’Ausl Cristina Marchesi e dal direttore del presidio ospedaliero provinciale Giorgio Mazzi. Con loro il rettore dell’ateneo di Reggio e Modena, Carlo Adolfo Porro, il medico don Debbi, Lucio Brugioni primario al Policlinico di Modena, Ivana Lattuada primario del pronto soccorso reggiano, il presidente della Fondazione Manodori Romano Sassatelli, la presidente dell’Ordine dei medici provinciale Anna Maria Ferrari, il già primario di medicina interna Ezio Scalabrini, l’ex presidente di Unindustria Fabio Storchi oltre ad alcuni rappresentanti dell’Arma dei carabinieri e della polizia locale. Tutti invitati a sostenere iniziative a favore di giovani come quelli premiati che hanno la necessità di continuare la loro avventura professionale. «Non con aiuti finanziari ma con sostegni morali – ha concluso Santoro – ricordando che quando c’è un pericolo tutti sono in pericolo».

Grato dell’attenzione alla speciale sezione di Unimore il rettore Adolfo Porro che ha confessato di essere approdato a medicina seguendo le orme del padre chirurgo. Si è chiesto cosa può fare di più l’ateneo che guida per aiutare gli studenti a diventare valenti specialisti. «Curare per prevenire è la frontiera della medicina. Onore dunque al merito degli studenti che hanno intrapreso questo cammino».

Un grazie convinto per la “giornata dei premi” è stato espresso dalla dottoressa Cristina Marchesi che ha confermato le quotidiane difficoltà nel gestire i turni e il lavoro ospedalieri e ha invitato i premiandi a investire nella sanità pubblica: «I cittadini vi faranno sentire la loro vicinanza». Altri apporti sono venuti dalla dottoressa Ivana Lattuada, dal professor Luca Roncucci e dal dottor Marco Armilli.

Hanno concluso l’incontro alcune significative annotazioni del dottor Giorgio Mazzi che ha accompagnato i complimenti ai promotori del progetto con un richiamo al pensiero di Ippocrate, una utile e dotta guida per le nuove generazioni di medici. Ai cinque prescelti è stata consegnata una “statuetta ricordo” (come un Oscar) ed un premio in denaro che i giovani premiati hanno subito deciso di devolvere alla Scuola che li sta formando.

I cinque dottori e dottoresse scelti sono Stefano Alboni, Silvia Fabbri, Francesco Benati, Chiara Maffei, Francesco Del Prete. Invitati a commentare le emozioni per il premio hanno ringraziato per l’attenzione ricevuta e per la scelta formativa fatta della quale si sono detti fermamente convinti e con la quale segneranno costantemente il percorso professionale della loro vita. l

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