Il sindaco di Rolo dice no alla fusione con Reggiolo. L’opposizione: “Referendum”
Rolo Dopo due mesi e mezzo dalla data di presentazione, avvenuta il 12 gennaio scorso, giovedì scorso, in occasione della seduta del consiglio comunale, il sindaco Luca Nasi ha risposto all’interrogazione presentata dal gruppo di minoranza “Uniti per Rolo” per avere informazioni sulle intenzioni dell’amministrazione comunale in merito alla possibile fusione con il Comune di Reggiolo.
«Ritengo sia innanzitutto fondamentale una precisazione rispetto alla natura della fusione – ha scritto Nasi nella risposta –. Sarebbe da intendersi non per incorporazione, ma come una fusione dove gli enti coinvolti vengono sciolti per costituire un vero e proprio nuovo Comune. Tuttavia, non ci sarebbero le tempistiche, a prescindere dalla volontà della giunta di procedere oggi verso questa fusione entro la fine del mandato, ma soprattutto è stato valutato non conveniente proseguire in tale direzione. La bilancia decisionale propende sempre di più per rimanere Comune autonomo, anche rispetto alle evidenze mostrate dall’avvento della pandemia, che ha mostrato ancora una volta l’importanza del valore della prossimità e dei servizi comunali garantiti che ne derivano, e va anche osservato come Rolo e Reggiolo non condividano attualmente l’erogazione di pressoché alcun servizio, in quanto appartenenti a due Unioni dei Comuni diverse».
Il sindaco Nasi ha ammesso che «la giunta del Comune di Rolo ha incontrato la giunta del Comune di Reggiolo durante la prima parte del mandato, per interfacciarsi su determinate tematiche che cronicamente si ripropongono nell’amministrazione locale, interrompendo poi il percorso di confronto sul percorso della fusione, in quanto non conveniente per Rolo in questa fase storica».
«Da allora – ha proseguito Nasi nella risposta – non si è più proceduto in alcun modo verso l’attuazione di questo procedimento, al netto degli articoli della stampa che hanno riportato fatti oggettivamente non attuali. In questo senso non è possibile parlare di alcun cronoprogramma per l’attuazione di questo procedimento, né si può disquisire di alcuno studio di fattibilità, in quanto né richiesto e né eseguito da alcun ente rispetto alla possibilità di fusione di questi due Comuni, poiché le giunte si sono fermate in fasi ben più embrionali rispetto a questo iter».
Immediata la replica di Dario Moretti di “Uniti per Rolo”: «Siamo di fronte ad un immobilismo totale di questo Comune, “dalle Alpi alle Ande”, nel menefreghismo assoluto, senza una visione futura, disattendendo anche le normative regionali, ma soprattutto non pensando a quanti fondi arriverebbero con una fusione, da investire nel benessere di cittadini, in nuovi servizi e nel territorio. Ci si accontenta di ricevere solo ciò che ci viene concesso per grazia divina, ma non si chiede mai nulla in cambio e nemmeno si prova a pretenderla; questo è il governo rolese».
Moretti ha aggiungendo: «Perché non indire un referendum popolare per vedere quale direzione i cittadini desiderano intraprendere? La domanda da porre sarebbe estremamente semplice: “volete o no unirvi a Reggiolo creando una nuova realtà?”. A parte qualche “smorfia” del sindaco, nessuno della maggioranza si è guardato bene da proferire parola».
«Io credo – ha concluso Moretti – che si debba dare l’opportunità di dare parola ai cittadini, visto e considerato che molti di loro hanno votato questa amministrazione, senza aver paura di dire “ho sbagliato”. Ma si sa: ammettere i propri errori non è più segno di forza ma di debolezza».l
M.P.
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