Reggio Emilia

Antenne, la carica dei comitati: «Raccolte quasi 15mila firme»

Roberto Fontanili
Antenne, la carica dei comitati: «Raccolte quasi 15mila firme»

La riunione all’Arci Gardenia. Fra i temi la mozione di sfiducia a Bonvicini

01 aprile 2023
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Reggio Emilia Partirà subito dopo Pasqua la nuova raccolta firme congiunta da parte dei Comitati reggiani che in questi anni si sono opposti alla realizzazione di nuove stazioni base per la telefonia sul proprio territorio. Una mobilitazione che, a detta dei rappresentanti dei sei comitati presenti giovedì sera al Circolo Arca Gardenia, «è già arrivata a quasi 15 mila firme» a sostegno di una battaglia, ma che fino ad ora ha però conseguito pochi risultati. Assenti giovedì sera per ragioni statutarie il Comitato Acque Chiare e per motivi di lavoro il rappresentante di quello di Pieve Modolena, tutti gli altri partecipanti hanno votato alla unanimità la proposta di presentare il consiglio comunale una nuova mozione popolare sostenuta dal gruppo consiliare di Coalizione Civica, che era presente alla serata con il consigliere Dario De Lucia. I comitati sono convinti che lo zoccolo duro delle firme fino ad ora raccolte sarà la base di partenza per una nuova mobilitazione, non solo nei quartieri direttamente interessati dalla realizzazione di nuovi impianti telefonici. Ma, ha spiegato il portavoce del Comitato di San Prospero Michele Lagano, «sarà una mozione e una raccolta di firme aperta a tutti in cittadini. L’obiettivo è quello di porre al sindaco la questione della sfiducia nei confronti dell’assessore All’Ambiente Carlotta Bonvicini e la richiesta al Comune di adottare un nuovo Regolamento per l’istallazione delle antenne nel quale sia contemperata la necessità della copertura del servizio, la libertà impresa e il consenso dei cittadini, come hanno già fatto altri Comuni. Anche la giurisprudenza in materia sta andando in quella direzione».

Per i Comitati di cittadini, il potere del Comune ad opporsi alla scelta da parte delle imprese telefoniche sta nel dotarsi di un regolamento che vada alla mappatura dei siti sensibili, su cui sono vietati gli impianti, affidandosi nella stesura a esperti e tecnici in grado di fornire un quadro preciso. Nel corso della serata sono anche emerse le ragioni comuni di una azione unitaria dei diversi Comitati, che si affianca alle iniziative che poi ogni singolo gruppo di cittadini intende portare avanti. Come nel caso dei residenti di via Assalini, che sono intenzionati a nominare un proprio regale e ad intraprendere le vie legali ricorrendo se necessario al Tar e al Consiglio di Stato. «La nuova mozione popolare – ha aggiunto il professor Lagano – andrà scritta e articolata sulla base del nuovo Regolamento per la democrazia partecipativa approvato nello scorso settembre con la quale vengono istituite le Consulte di quartiere e fissate nuove regole per le mozioni popolari. Di certo ragioneremo anche sul fatto di chiedere che sia il sindaco a rispondere in consiglio comunale se ritiene che l’assessore all’Ambiente, Carlotta Bonvicini, sia compatibile con le normative comunali in vigore». L’intenzione dei Comitati è quella di aprire un dialogo e un confronto con tutti i gruppi consiliari e le forze politiche presenti in sala Tricolore per migliorare l’attuale regolamento sulla installazione delle antenne telefoniche. «Partiremo con la raccolta di firme dopo le vacanze pasquali e con una campagna informativa quartiere per quartiere», conclude battagliero Lagano. l