Reggio Emilia

Bondavalli nel mirino del misterioso foglio satirico “Reggio15”

Martina Riccò
Bondavalli nel mirino del misterioso foglio satirico “Reggio15”

La consigliera regionale protagonista inconsapevole del misterioso “Reggio 15” La reazione: «Non cerco gloria o luci della ribalta. Chiedo e mi aspetto solo rispetto»

06 aprile 2023
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Reggio Emilia Sono Bond. Stefania Bond... avalli.

Consigliera regionale nel gruppo “Bonaccini Presidente”, vicepresidente della Commissione V dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, giornalista professionista fino al 2018 volto di Telereggio e socia fondatrice dell’associazione CuraRe Onlus, è lei l’inconsapevole protagonista dell’ultimo numero di “Reggio15”, foglio satirico la cui produzione è avvolta nel mistero. Sulla copertina e nelle pagine centrali della pubblicazione campeggia un fotomontaggio in cui la consigliera impugna una pistola e sfoggia la celebre posa dell’agente segreto più conosciuto al mondo. Le fanno da cornice i ritratti di dieci “Bond girl”, che però stavolta sono “boys”: Massimo Magnani, Andrea Costa, Lanfranco De Franco, Marco Corradi, Gianluca Cantergiani, Andrea Capelli, Giammaria Manghi, Nando Rinaldi, Matteo Braghiroli e Giorgio Zanni. «Tutti i bellissimi di Stefania», recita il titolo. Sull’aspetto esteriore di Stefania Bondavalli – indicata tra l’altro come candidata sindaco – è giocato tutto il numero, con una sorta di appello in prima pagina: «Diritto alla bellezza». E poi: «Il sindaco Luca Vecchi rivela alla Redazione di Reggio15 di aver pregato molto ritrovando la pace interiore che gli ha permesso di puntare tutto sulla meraviglia del Creato. Stefania è certamente un inno alla bellezza», si legge sotto.

Come già successo a metà gennaio, quando Luca Vecchi era comparso nei panni di un diacono e le assessore Curioni e Sidoli erano state rappresentate come due suore, “Reggio 15” è stato distribuito nei bar del centro storico senza spiegazioni e all’improvviso, a mo’ di un Vernacoliere toscano di cui si dichiara sedicente direttore responsabile tal Mario Gibbosi, figura di cui ovviamente non c’è alcuna traccia.

Questa volta però l’ironia del foglio non è piaciuta alla diretta interessata, che sul proprio profilo Facebook ha scritto un post molto arrabbiato: «Accade, proprio malgrado, di trovarsi immortalati sulla prima pagina di un “giornale”, diffuso in città. Qualcuno sosterrà che è satira, qualcun altro penserà che bisogna saper stare allo scherzo, altri ancora riterranno che in fondo, non vi è nulla di male. Per quanto mi riguarda, ho altra opinione. Non si fa ilarità su una persona, in particolare su una donna, assegnandole in modo tendenzioso presunte identità che non possiede. È una questione di dignità. Mi ritengo una persona normale, madre di famiglia e lavoratrice che sta vivendo un’esperienza istituzionale al servizio di un territorio. Non cerco gloria o luci della ribalta. Chiedo e mi aspetto solo rispetto».

Non che ai “bellissimi” sia stato riservato un trattamento di favore. Di Magnani, chiamato «Re Massimo», si dice ad esempio che «adornerà il centro con una statua in pietra di luserna che lo raffigurerà nell’atto di prendere possesso della Reggia di Rivalta». Costa, «runner professionista», è chiamato «El Mutandero». «Nando di Thailandia (Rinaldi, ndr) è destinato a occuparsi del guardaroba della prossima Giunta: solo colori tenui e pastello, rigorosamente in seta che farà arrivare dalle Indie orientali». Matteo Braghiroli, detto «Frate Cionfoli», «presiederà la Fondazione Manodori, armato di chitarra, cantando a squarciagola dalla torre: Ti ringrazio o mio Signore, non ho più paura...». Piccata la reazione del consigliere comunale, che non ha gradito la probabile allusione a quanto successo nel 2021, quando il video di una cena di esponenti Pd, tra cui il sindaco, era diventato virale scatenando una forte polemica perché si cantava a squarciagola senza mascherina: «Giornaletto misogino e poco rispettoso verso pubblici amministratori che dedicano tempo e impegno al servizio della comunità. Anche il sottoscritto è stato preso di mira in modo non corretto. Massima solidarietà a Stefania e tutti gli amici e colleghi coinvolti».