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«L’idrometro segna -3,71 metri, il Po trasformato in un fosso»

Andrea Vaccari
«L’idrometro segna -3,71 metri, il Po trasformato in un fosso»

Il grido d’allarme di Stefano Grassi che organizza escursioni

08 aprile 2023
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Boretto «Non si sta più parlando del Po e delle sue difficoltà, ma a più di due mesi dall’estate la condizione è preoccupante».

L’allarme sulla siccità che caratterizza sempre di più il Grande Fiume è lanciato da chi, il Po, lo vive quotidianamente e ci lavora. Stefano Grassi è una delle guide di River Passion, agenzia turistica che organizza escursioni e attività sul fiume, in questi giorni meta di tanti turisti italiani, tedeschi ed austriaci che scendono dalle nostre parti per pescare e pedalare nell’ambiente padano. Una realtà giovane e dinamica che ogni giorno monitora il Po e le sue condizioni con grande attenzione e competenza.

«Al momento – spiega Grassi – l’idrometro di Boretto segna -3.71 metri sotto lo zero idrometrico. Siamo ad inizio aprile e siamo già di fronte ad una secca importante e quello che ci preoccupa che l’anno scorso avevamo oltre un metro in più sotto al pontile. Al picco della secca di -4.85, sotto al pontile c’era quasi un metro e mezzo d’acqua. Oggi, con questo livello, ho poco più di due metri: vuol dire che il fondale continua a salire e che quella montagna di sabbia che c’è laggiù (il riferimento è alla sabbia che è stata accumulata nei pressi delle idrovore della bonifica, ndr) progressivamente viene portata a valle e viene stesa, aumentando il fondale».

Per Grassi le soluzioni non sono molte. «Bisogna riportare il Po – aggiunge – come era fino agli anni Novanta, realizzando dei microinvasi da Isola Serafini fino al Mantovano. Poi bisogna ridargli fondale e scavare, per consentire la navigazione: noi con le nostre barche riusciamo ancora a saltarci fuori, ma le grandi navi in alcuni tratti non possono passare. Ormai non si verificano più le piene e di conseguenza l’acqua non si pulisce dalla sabbia, che continua ad aumentare. A nostro avviso bisognerebbe riaprire i vecchi canali e ridare fondale: in questo modo il Po potrebbe tornare ad espandersi e stare meglio».

«Oggi di fatto è stato trasformato in un fosso: si alza improvvisamente quando piove e poi inizia subito a calare. Ci rendiamo conto che il Po consente il sostentamento di gran parte dell’agricoltura del Nord Italia?» chiede.

Per rendersi conto di quanto il fiume, già ora, sia a livelli notevolmente bassi, ci siamo concessi un viaggio in barca con due pescatori della zona che, partiti proprio dai pontili della River Passion, ci hanno condotti di fronte al lido Po borettese, dove il basso livello si percepisce a occhio nudo. Camminando a piedi in mezzo al letto del fiume, l’acqua non arriva al ginocchio. Parliamo di 30, 40 centimetri al massimo. E siamo solo a Pasqua.