Al via il bando per assegnare i lavori all’ex Mulino Boni di Vezzano
Il progetto prevede la realizzazione di spazi pubblici nell’edificio del ’600
Vezzano Al via la gara per l’assegnazione dei lavori dell’ex Mulino Boni.
C’è tempo fino al 28 aprile alle 12 per le ditte che vogliano partecipare alla gara per l’affidamento dei lavori di “Restauro e rigenerazione urbana”. Il progetto ha vinto un bando del 2021 promosso dalla Regione Emilia-Romagna e finalizzato a promuovere processi di rigenerazione urbana.
Il progetto
Il progetto architettonico dell’intervento, predisposto dall’architetto Giorgio Adelmo Bertani, ha ottenuto il finanziamento regionale di 700.000 euro. Il costo complessivo dell’opera pari a 905.000 euro sarà quindi in parte finanziato con risorse proprie dell’ente.
«Si tratta di un importante intervento di riqualificazione dell’area Est del nostro paese – ha dichiarato il sindaco di Vezzano, Stefano Vescovi – che permetterà di completare il recupero del vecchio mulino di proprietà comunale dagli inizi degli anni Novanta, acquistato dall’allora Consiglio presieduto dal sindaco Zannoni. Oltre alla sala delle macine, che si trova al piano terra e che verrà adibita a sala espositiva, sarà realizzata un’ampia sala polivalente da circa cento posti, mentre la casa del mugnaio sarà destinata a spazi aggregativi, alla scuola di musica comunale e, al piano terra, a cucina che potrà essere utilizzata per laboratori gastronomici o per le manifestazioni in cui è previsto un punto ristoro. Infine, nell’area verde esterna saranno realizzati una piccola arena per eventi estivi nonché vari spazi di aggregazione».
Il primo cittadino ringrazia poi «tutte le associazioni del territorio che hanno partecipato al cammino intrapreso nel 2019 e che hanno avuto un ruolo fondamentale nell’ottenimento del finanziamento di 700.000 euro erogato non tramite il Pnrr ma bensì dalla Regione Emilia-Romagna».
La stazione unica appaltante dell’Unione Colline Matildiche ha avviato, su richiesta del Comune, una procedura di gara aperta per l’affidamento dei lavori.
Un pezzo di storia
Il mulino, non più in uso dal 1965, era alimentato dalle acqua del torrente Crostolo ed era già esistente nel 1694.
Si tratta dunque di un bene di grande importanza per il paese di Vezzano.
Gli impianti erano costituiti da una ruota verticale che azionava tre coppie di macine e da una orizzontale a mescoli che azionava una macina per il solo mais. L’edificio è censito nella Carta Idrografica d’Italia del 1888 come molino e tintoria.
Nel 2014 erano stati eseguiti degli interventi per mettere in sicurezza il tetto. l