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Insulti ai vigili durante la pandemia: «Frasi offensive e sputi verso di noi»

Serena Arbizzi
Insulti ai vigili durante la pandemia: «Frasi offensive e sputi verso di noi»

A processo un uomo multato per assembramenti nel cortile del condominio

14 aprile 2023
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Reggio Emilia È stato multato, con due amici che in quel momento erano con lui, dopo la segnalazione da parte di una vicina di assembramenti e musica ad alto volume. E ha dato in escandescenze, oltraggiando gli agenti con frasi come: “Vigili di m..., non uscirete vivi da questa via” e sputi vicino alle loro scarpe.

I fatti risalgono al 29 aprile 2020 e sono stati oggetto di udienza davanti al giudice Michela Caputo, ieri, in tribunale, tramite la ricostruzione degli agenti intervenuti e dei due amici dell’imputato, residente sul luogo dell’intervento, che risponde delle accuse di resistenza e oltraggio.

Tre anni fa, nel pieno della prima ondata pandemica, erano in vigore divieti stringenti. Una vicina dell’imputato lamentava che nel cortile del condominio vicino, alcune persone disturbavano con musica alta e si erano riunite a dispetto dei divieti. Una pattuglia è arrivata sul posto, chiedendo i documenti ai tre seduti in quel momento intorno a un tavolo di legno. Gli agenti hanno notato molte bottiglie vuote di vino, sul posto. Hanno fatto presente che occorreva regolare, o comunque fare qualcosa, per evitare di disturbare con la musica alta. Gli agenti e i tre amici erano divisi soltanto dalla cancellata metallica del cortile.

Il controllo si stava svolgendo in modo regolare quando, uno dei tre, improvvisamente, percepisce che sarà sanzionato e dà in escandescenze. «Ha offeso il nostro operato – ha dichiarato l’agente –. È uscito dal cortile urlando che voleva sapere il nome della persona che ha sporto il reclamo. Poi ha iniziato a sputare, non proprio addosso a noi, ma a terra, vicino alle nostre scarpe. E lanciava oggetti verso la sua abitazione, mentre dava calci alla cancellata condominiale. Ci ha minacciati con offese: “Vigili di m... Non uscirete vivi da questa via”. Ha aggiunto che se fossimo stati in Romania (paese d’origine dell’imputato, ndr), non saremmo usciti vivi da lì. Poi sono arrivati colleghi in aiuto».

Tra i testimoni, ha deposto anche un assistente scelto della polizia locale, intervenuto in borghese ili quale, ha confermato a sua volta che l’Imputato era su tutte le furie. Hanno poi testimoniato i due amici dell’uomo, presenti quella sera: due rumeni di 41 e 30 anni. l