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L’allarme

Mafie, a Reggio Emilia avanza quella nigeriana

Luca Giuseppe Murrone
Mafie, a Reggio Emilia avanza quella nigeriana

Non solo ’ndrangheta nell’ultimo report della Direzione Investigativa Antimafia. Nel mirino delle cosche calabresi i fondi del Pnrr: «Indubbia capacità attrattiva»

14 aprile 2023
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Reggio Emilia La Direzione Investigativa Antimafia ha pubblicato il report presentato dal Ministro dell’Interno al Parlamento in merito al primo semestre del 2022. Il quadro che emerge è, ancora una volta, un campanello d’allarme per l’intero Paese e anche per l’Emilia-Romagna. Un Paese e tanto più una regione che, come si è visto anche dalle pesanti inchieste giudiziarie, non è e non sarà forse mai immune al malaffare.

‘Ndrangheta

L’associazione criminale, a maggior impatto d’azione, senza ombra di dubbio, si conferma ancora una volta la ‘Ndrangheta, che sembra ormai aver abbandonato da decenni gli aspetti e gli stereotipi antichi vestendo i cosiddetti “colletti bianchi”. È proprio l’organizzazione criminale di originale calabrese ma, esportata in tutto il mondo, ad essere più preponderante dalle carte della magistratura e dalla relazione della Dia rispetto alle “sorelle” Cosa Nostra, Camorra e Sacra Corona Unita. Tendenza nazionale che si conferma, ancora una volta, anche sul più circoscritto contesto regionale.

La regione

La capacità di tessere relazioni con il tessuto sociale che – secondo gli esperti – permette alla ‘Ndrangheta di potenziare maggiormente nel tempo il proprio business e la rende agli occhi di tutti la mafia più potente. Sul punto, nella nota introduttiva delle 493 pagine della relazione della Dia si legge a tal proposito: «Una indubbia capacità attrattiva è sempre rappresentata dai progetti di rilancio dello sviluppo imprenditoriale nella fase post-pandemica e dall’insieme di misure finalizzate a stimolare la ripresa economica nel Paese compulsate anche da finanziamenti europei tramite i noti fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr)». E nella nostra Regione come si stanno comportando le mafie? Anche qui, dai dati proposti dalla Direzione Investigativa Antimafia che ha setacciato e analizzato tutte le misure di contrasto messe a punto dalle gorze dell’ordine, ad avere la meglio è ancora una volta la 'ndrangheta. Nel capitolo della relazione in merito al tema “Emilia Romagna”, infatti si legge: «Il quadro criminale in Emilia Romagna conferma il consolidarsi della strategia di infiltrazione nell'economia legale e nei gangli della Pubblica Amministrazione da parte delle organizzazioni mafiose». Se le crisi, basti pensare a quella economica o, ancora più recente, a quella più generale legata alla pandemia, potevano rappresentare una vera e propria minaccia di infiltrazioni nel tessuto sociale, i dati parlano chiaro: le mafie hanno bisogno di potere e vanno a intrufolarsi nei luoghi del potere. Lo fanno in Calabria ma lo fanno, come si è visto, anche nella nostra regione. Le inchieste e attività di contrasto della magistratura continuano a mettere i bastoni tra le ruote alle potenti famiglie criminali che, ormai da tempo, hanno messo le basi sul territorio regionale. In merito la Dia scrive nella sua relazione: «Il radicamento della ‘ndrangheta continua a manifestarsi tramite significative proiezioni di cosche reggine, vibonesi, crotonesi e altre famiglie calabresi».

Reggio Emilia

Anche a Reggio, ormai è noto, c'è una forte azione criminale della 'Ndrangheta con a capo diversi legami che collegano, come un filo conduttore, la Calabria e in particolare la città del Tricolore con la terra che, secoli addietro, era definita Magna Grecia: Crotone. Eppure, nonostante i sigilli continui e il continuo lavoro delle forze dell'ordine nel cercare di limitare l'azione espansiva della 'ndrangheta ad alcune famiglie crotonesi, loro hanno continuato e continuano a "perseverare". A tal proposito, infatti, proprio nella relazione della Dia un importante riferimento, tra i tanti, all'Operazione Perseverance del marzo 2021. Ma se la 'ndrangheta, purtroppo ormai sembra essere cosa nota, l'ulteriore quadro preoccupante riguarda le «nuove vecchie mafie» che, silenti, stanno prendendo sempre più largo sul territorio regionale e più nel dettaglio provinciale. Le mafie straniere e in particolare quella nigeriana è ormai diventata consolidata nel nostro territorio e fa paura. Lo testimoniano le vicende giudiziarie e lo ribadisce anche l'ultima relazione della Dia che scrive in merito: «Il primo marzo 2022, la Polizia di Stato di Reggio Emilia ha dato esecuzione ad un provvedimento cautelare a carico di 10 nigeriani ritenuti membri dell’associazione di tipo mafioso Supreme Vikings Confraternity altrimenti nota come Vikings, Arobaga o Arrow Baga e di quella, sempre connotata dalla mafiosità, denominata National Association of Air Lords o Supreme Eiye Confraternity altrimenti detta Eye. Entrambe le organizzazioni criminali fanno parte di più vasti sodalizi, radicati in Nigeria e diffusi in diversi Stati europei ed extraeuropei, dedite alla commissione di reati contro la persona ed il patrimonio ed operative a Reggio Emilia, rispettivamente, nel periodo antecedente il 2018 ed il 2015». l

Luca Giuseppe Murrone

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