Gazzetta di Reggio

Reggio

Reggio Emilia

No Vax, la follia sui social

Alice Benatti
No Vax, la follia sui social

Dopo l’imbrattamento della Camera del Lavoro arriva l’attacco su Facebook. Presi di mira i profili di Cgil, Anpi e dei politici che avevano espresso solidarietà

14 aprile 2023
2 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia L’Anpi provinciale, l’assessore alla partecipazione Lanfranco De Franco, il consigliere regionale di Emilia-Romagna Coraggiosa Federico Amico e l’ex senatrice reggiana Vanna Iori: tutti loro sulla propria pagina Facebook hanno espresso solidarietà alla Cgil di Reggio Emilia dopo l’ennesimo imbrattamento di matrice no vax alla sua sede e, di tutta risposta, la follia antivaccinista li ha puniti con una lunga serie di commenti offensivi lasciati a raffica sotto ai post in questione.

L’Anpi si era limitato a condividere il messaggio di denuncia affidato ai social dal sindacato e tanto è bastato a scatenare i no vax. I commenti sono stati resi invisibili mentre De Franco li ha cancellati in toto. «L'ennesimo attacco subito da “No vax” che agiscono nottetempo preferendo il vandalismo al confronto politico a viso aperto» aveva scritto l’assessore, concludendo poi così: «Attendiamo con fiducia il lavoro delle forze dell'ordine per individuare i responsabili».

Amico ha parlato di atti «che nella loro vigliaccheria tentano di indebolire i diritti e i valori che sono alla base della nostra democrazia» mentre Iori aveva posto l’accento sull’avvicinarsi dell’anniversario della Liberazione: «Mancano pochi giorni al 25 aprile e mai come oggi è necessario presidiare e difendere i luoghi di libertà e democrazia».

«Le solite parole da politicanti» è l’inizio di uno dei commenti no vax lasciati sotto ai post di solidarietà. «Parole di circostanza, ipocrite e vuote come sanno esserlo le parole dei nazisti manipolatori. Temono che le persone capiscano che le nostre scritte sono solo la verità». E ancora: «La solita sfilata di patetiche dimostrazioni di solidarietà tra nazisti! Una pantomima di ipocrita perbenismo con cui tentano di far sembrare normali i loro crimini cercando di far sembrare assurde le azioni di lotta di ViVi».

ViVi è il gruppo antivaccinista che si firma con la “W”rossa all’interno di un cerchio responsabile, negli ultimi anni, di numerosi imbrattamenti e danneggiamenti in particolare di scuole, sedi di ordini professionali e di sindacati.

Lo stesso simbolo comparso l’altra notte sulla Camera del Lavoro, anch’essa colpita da questo ulteriore attacco social.

In questo caso, è comparso addirittura un fotomontaggio del segretario provinciale Cristian Sesena con una svastica sulla fronte. l