Minaccia di buttarsi dal palazzo, salvato da un carabiniere di Reggio Emilia: «Soddisfatto di esserci riuscito»

Evaristo Sparvieri
Minaccia di buttarsi dal palazzo, salvato da un carabiniere di Reggio Emilia: «Soddisfatto di esserci riuscito»

Il luogotenente Antonello Sias, negoziatore di 1° livello del comando di Reggio, è riuscito ad evitare un’altra tragedia. È lo stesso negoziatore che nel 2018 aveva convinto ad arrendersi Francesco Amato, che aveva preso in ostaggio dipendenti e clienti delle Poste di Pieve di Reggio

15 aprile 2023
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Reggio Emilia «La più grande soddisfazione è sapere di aver aiutato una persona in difficoltà a superare quel momento». Io come luogotenente dei carabinieri, come negoziatore e come cittadino posso dire che la più grande soddisfazione è vedere una persona che nel pieno di una crisi, che tutti noi potremmo incontrare nella vita, riesce a sciogliersi in un momento di serenità; è quella di riuscire ad evitare che situazioni di grave difficoltà si trasformino in tragedie». Sottolinea il grande lavoro di squadra messo in atto in maniera sinergica e simultanea da tutta l’Arma, dal Gruppo di Intervento Speciale di Livorno (il Gis che coordina questo tipo di operazioni e fornisce costante supporto), fino alle componenti territoriali (che agiscono sul campo), passando per tutti i livelli dell'Arma dei Carabinieri, in questo caso quelle di Reggio e Modena. Il luogotenente Antonello Sias, negoziatore di 1° livello del comando di Reggio, è riuscito ieri ad evitare un’altra tragedia. È lo stesso negoziatore che nel 2018 aveva convinto ad arrendersi Francesco Amato, che – pochi giorni dopo la sentenza che lo aveva condannato in Aemilia – aveva preso in ostaggio dipendenti e clienti delle Poste di Pieve di Reggio. Per quel salvataggio, Sias ha ricevuto un encomio. Qualche tempo dopo, invece, il carabiniere reggiano evitò a Rubiera che un uomo si gettasse da un silos. Interventi molto più frequenti di quanto si pensi. E l’attività di negoziazione ha acquisito nel tempo sempre maggiore importanza e contribuito a salvare vite umane. Anche ieri mattina l’attività di Sias è stata fondamentale, stavolta a Modena, in via delle Costellazioni, nell’omonimo residence, dove alle 9.30 è scattato l’allarme: un uomo ha minacciato di buttarsi dalla finestra della propria stanza, al nono piano. Sul posto sono accorsi vigili del fuoco, 118, polizia locale e carabinieri. È iniziata una negoziazione di circa due ore, al termine della quale l’uomo ha desistito da ogni tentativo di gesto estremo, lasciando il davanzale su cui era seduto e rientrando in stanza. Il cittadino è stato accompagnato in ospedale dal 118 per accertamenti. Verso le 11.30 tutto è tornato alla normalità.

«Il collega negoziatore di Modena si trovava fuori sede – spiega il luogotenente Sias – siamo quindi intervenuti da Reggio con una squadra specializzata costituita da negoziatore e operatori di supporto. I colleghi del nucleo radiomobile di Modena che erano sul posto sono riusciti con grande capacità a instaurare subito una interazione con questa persona, che aveva manifestato sin da subito difficoltà e problematiche personali tali da spingerlo a un eventuale estremo gesto. Grazie al grande lavoro dei colleghi, da noi assistiti e guidati, sotto la supervisione del Nucleo Negoziatori Gis, siamo riusciti a rassicurare questa persona e a metterla nelle condizioni emotive di comprendere che il nostro agire sul posto era assolutamente determinato al fatto che lui non commettesse alcuna azione impulsiva».

Sangue freddo, tempestività, grande preparazione a costo di sacrifici personali e familiari, capacità di leggere situazioni imprevedibili; sono queste solo alcune delle caratteristiche necessarie in casi simili. Ma se dovesse indicare qual è la chiave di volta per risolvere situazioni di questo tipo, il luogotenente Sias indica soprattutto alcune parole fondamentali: ascolto, comprensione, capacità di dialogo e empatia. Sono gli stessi “strumenti del mestiere” messi in campo anche ieri mattina.

«Abbiamo ascoltato le esigenze della persona, cercando di capire i motivi per cui era in quella situazione così grave. Allo stesso tempo abbiamo intrapreso quelle azioni che avrebbero disinnescato l’intendimento di buttarsi. Una persona seduta su un davanzale corre un estremo rischio, dovuto sia ad una azione volontaria sia a un gesto non voluto che può generare una caduta». Fortunatamente non c’è stato alcun gesto estremo. L’uomo è stato salvato. «Gli interventi dei negoziatori capitano spesso – racconta Sias – Molte volte sono situazioni che possono essere gestite in tempi fortunatamente brevi, sempre attraverso il dialogo e una comunicazione improntata all’ascolto. È un aspetto fondamentale dell’attività che svolgiamo in tutta Italia e che mi sento di poter consigliare a qualunque cittadino si trovi a dover sostenere situazioni del genere: è fondamentale non dare mai nulla per scontato e sapere ascoltare le parole che ci arrivano dalla persona che abbiamo di fronte. Nessuna situazione è mai uguale a un’altra, nulla va sottovalutato e ogni persona ha una sua unicità. Capirlo è necessario per sintonizzarsi con l’altro, mettendo da parte ogni superficialità. Spesso ciò che per noi non è una difficoltà per gli altri lo è. Per questo dobbiamo far sì che la percezione dell’altro diventi anche la nostra, senza condividerla ma comprendendola umanamente e oggettivamente». l